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Ci iniettano “vaccini sperimentali” con 4 anni di anticipo? Come è stato distorto l’articolo de Il Sole 24 Ore

11 Dicembre 2021 - 16:31 Juanne Pili
Parliamo - di nuovo- dei vaccini a mRNA e di come sono stati approvati in tempi relativamente brevi

Circola su Facebook lo screen di un articolo del Sole 24 Ore – una parte fuori contesto -, dove si legge che i vaccini a mRNA non erano mai stati approvati prima della Pandemia di Covid-19. Un po’ come dire che quel medico non era mai stato in un ospedale prima della laurea. Logicamente a noi dovrebbero interessare le ragioni per cui tale farmaco viene approvato. L’omeopatia è stata sperimentata da almeno due secoli, senza che sussistano tutt’oggi ragioni scientificamente valide per prenderla sul serio. Siccome l’esistenza o meno di una tradizione attorno a un farmaco o metodo non conta (vedasi la fallacia del principio di autorità), torniamo a spiegare come i vaccini anti-Covid sono stati approvati – secondo quale metodo -, e con quali risultati.

Per chi ha fretta:

  • La tecnica dei vaccini a mRNA non salta fuori dal nulla.
  • I vaccini anti-Covid sono stati approvati secondo i tempi necessari, senza alcun anticipo rispetto alla tabella di marcia scientifica.
  • Quel che viene detto nelle proiezioni non va confuso con le previsioni: ci aspettavamo tempi più lunghi, che la Pandemia stessa ha reso più brevi.

Analisi

L’articolo da cui viene estrapolata solo una parte del testo è del collega Biagio Simonetta. Invitiamo a leggerlo nella sua interezza, per la correttezza con cui è stato redatto. Del resto è la fonte scelta da chi ha condiviso lo screen su Facebook pubblicizzando il proprio sito Web, ovvero Francesco Amodeo: «Tutto il resto è noia….e propaganda», commenta introducendo lo screen. La frase decontestualizzata di Simonetta è la seguente:

Prima della pandemia, nessun vaccino a mRNA era mai stato approvato. E secondo le proiezioni di Moderna, ci sarebbero voluti almeno altri 4 anni prima di ottenere un lasciapassare per un vaccino sviluppato con questa tecnologia.

L’articolo di Biagio Simonetta decontestualizzato nel meme di Francesco Amodeo.

Il contesto è quello di un articolo dove Simonetta parla di come la tecnica a mRNA ha soppiantato le precedenti, dimostrandosi vincente nella produzione di vaccini anti-Covid efficienti e sicuri.

«Coronavirus, perché i tre maggiori produttori di vaccini hanno fallito», titola il collega, «GlaxoSmithKline, Merck e Sanofi hanno ceduto il passo ad aziende biotecnologiche come Moderna e BioNTech. La tecnica a mRNA ha fatto la differenza e ora sta per cambiare per sempre il mondo dei vaccini», aggiunge nel sommario. Tutto il resto, al di fuori dell’articolo, effettivamente «è noia», nel senso che si tratta di disinformazione trita e ritrita.

Uno screenshot simile circola via Facebook (anche qui)

I vaccini a mRNA non saltano fuori dal nulla

Del resto i vaccini a mRNA non spuntano fuori proprio dal nulla. Partono da un background di studi cominciato circa 30 anni fa. Lo sviluppo dei vaccini di nuova generazione che conosciamo in tempi così relativamente brevi è stato davvero sorprendente, ma non incredibile.

Dal momento che le tecnologie utilizzate per produrle in gran parte rientravano nella definizione di Ogm (Organismi geneticamente modificati), l’Unione europea ha dovuto aggiornare le proprie normative, rendendo possibile la produzione; ispirando anche diverse narrazioni No vax in merito a presunti «vaccini Ogm» (lo avevamo visto qui).

Ricordiamo che il termine Ogm è puramente ideologico: sono già in commercio diversi prodotti geneticamente modificati, ma che per convenzione politica risultano perfettamente legali. Le mutazioni genetiche avvengono più spesso spontaneamente, senza intervento umano, come ha spiegato molto bene Dario Bressanini su Le Scienze, raccontando quel «mostro genetico chiamato frumento».

Ri-parliamo della differenza tra proiezioni e previsioni

Amodeo come corollario alla citazione fuori contesto commenta così:

Stiamo parlando di una tecnologia mai sperimentata prima sui vaccini. Rilasciata in emergenza con 4 anni di anticipo. PUNTO.

Noi avremmo aggiunto al più un punto e virgola, precisando che si parla di «proiezioni», non «previsioni». Il meme di Amodeo dà per scontato una differenza importante tra due termini che nel contesto scientifico differiscono enormemente, che avevamo imparato trattando di Cambiamenti climatici. Il problema si è ripresentato anche nel parlare della curva epidemica.

In breve, al contrario delle previsioni, le proiezioni ci dicono cosa potrebbe succedere, se i fattori che determinano un fenomeno non dovessero cambiare. Inizialmente circolavano anche proiezioni ottimistiche, a proposito di un SARS-CoV-2 che si sarebbe indebolito – per poi scomparire da sé -, analogamente a quanto potrebbe essere successo con l’influenza Spagnola. Ma appunto, non erano certo previsioni.

È la Pandemia stessa che ha messo alla prova i vaccini a mRNA

Come abbiamo fatto ad avere dei vaccini basati sulla tecnica a mRNA in tempi così brevi? Noi lo abbiamo spiegato in mille salse, avevamo dedicato anche un articolo apposito sulla loro catena di produzione. La risposta più efficace è quella che ci diede Aureliano Stingi (PhD in Cancer Biology) in una recente intervista:

L’approvazione emergenziale è più che altro per poter commercializzare un farmaco quando hai intanto degli endpoint preliminari – continua Stingi – vuol dire che al posto di avere tutti gli endpoint (come, “il vaccino previene la trasmissione”), ci siamo fermati a “il vaccino previene la morte”. Una volta che avevamo quei numeri, e avevamo bisogno di quelli, i vaccini sono stati approvati.

Sono stati veloci i trial perché c’era una pandemia in atto ed era facile, sia reclutare persone, sia che queste si infettassero. È partito anche il trial per l’HIV ma durerà anni, perché fortunatamente in quel caso la gente non si infetta così facilmente. È il contesto della Covid-19 a rendere tutto più veloce. Non vorrei passasse il messaggio che siccome eravamo in emergenza abbiamo fatto le cose male. Non è così. I passaggi di sicurezza ci sono stati tutti. Non è che accettiamo qualsiasi cosa “solo” perché siamo in emergenza, ma è quest’ultima a velocizzare il processo.

Siccome la scienza non evolve per compartimenti stagni, ma va avanti per reciproche contaminazioni, in futuro grazie alle ampie sperimentazioni cliniche e alla distribuzione a milioni di persone nel Mondo contro la Covid-19, la tecnica a mRNA potrebbe venire applicata anche contro i tumori e persino contro l’HIV.

Conclusioni

A volte ritornano. Spesso in Rete vengono riciclate vecchie narrazioni, anche mediante l’uso di fonti parziali, estrapolate dall’interezza del proprio contesto, in modo da piegarle a una visione alternativa, altrimenti priva di ogni autorevolezza. Nulla di quanto emerso ad oggi, alla luce di milioni di immunizzati, conferma la narrazione dei fantomatici «vaccini sperimentali somministrati in tutta fretta sacrificando la sicurezza delle persone».

Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.

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