Un’altra scelta controversa per la rivista «Time», che incorona Elon Musk persona dell’anno
«Clown, genio, provocatorio, visionario, industriale, showman». E poi «cad», qualcosa tra mascalzone e cialtrone. Con questo treno di aggettivi il Time ha dedicato la copertina di Person of the Year a Elon Musk, uomo più ricco del mondo, autoproclamato Tecno King e fondatore di Tesla e SpaceX. Al netto degli aggettivi, l’editoriale che proclama Musk vincitore si perde nella sua descrizione dipingendolo come un novello Prometeo in grado di guidare la razza umana verso un’evoluzione altrimenti impossibile: «Questo è l’uomo che aspira a salvare il nostro pianeta e a procurarcene uno nuovo da abitare. Un folle ibrido di Thomas Edison, P.T. Barnum, Andrew Carnegie e il dottor Manhattan di Watchmen, il minaccioso supereoe dalla pelle blu che inventa auto elettriche e si trasferisce su Marte». Una scelta che, come ogni anno, ha già prestato il fianco a un ampio spettro di polemiche. Tra chi chiede di dare questo riconoscimento agli operatori sanitari che da due anni lavorano per arginare la pandemia, e chi sottolinea che questa decisione è ancora una volta la celebrazione del capitalismo più sfrenato. E questi sono solo i primi due commenti con più like sotto l’annuncio del Time.
December 13, 2021
December 13, 2021
La passione del Time per le Big Tech
Musk arriva solo ultimo dopo una serie di volti che hanno segnato questi anni di sviluppo digitale. Nel 1999 è stato scelto come Person of the Year Jeff Bezos, endorsement non da poco visto che aveva appena cominciato a costruire il suo impero. Nel 2005 aveva vinto il premio Bill Gates, inquadrato però nella categoria The Good Samaritans, insieme all’ex moglia Melinda Gates e Bono degli U2. Nel 2010 invece la scelta era caduta su Mark Zuckerberg, che aveva appena cominciato a conquistare il mondo dei social con Facebook.
December 13, 2021
Da Hitler a Nixon, tutte le selte più controverse
Nel 1938 il settimanale Time ha scelto come persona dell’anno Adolf Hitler, fresco di annessione tra Germania e Austria. Nel 1971 e nel 1972 il riconoscimento è andato a Richard Nixon, unico Presidente degli Stati Uniti a dimettersi prima di affrontare un procedimento di impeachment. Nel 1979 è arrivato invece all’Ayatollah Khomeini, guida non certo illuminista dell’Iran. Insomma. Qualche indizio che il riconoscimento di Uomo dell’anno, e ora Persona dell’anno, del Time non fosse proprio il Nobel per la Pace già potevamo aspettarcelo. La redazione infatti ha sempre deciso di dedicare la sua copertina a persone che avessero una forte influenza sul loro periodo storico. Quest’anno poi il Time ha lanciato anche un sondaggio per coinvolgere nella scelta i suoi lettori che però è finito tra le mani dei sovranisti brasiliani. Dei nove milioni di voti arrivati online, circa un quarto aveva scelto come uomo dell’anno Jair Bolsonaro. Al secondo posto nelle preferenze Donald Trump che però può consolarsi guardando al 2016 quando, fresco di elezioni come Presidente degli Stati Uniti, aveva ottenuto il riconoscimento direttamente dalla redazione.
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