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Regno Unito, Johnson tradito dai suoi: in 100 non votano il Piano B anti Covid

14 Dicembre 2021 - 22:49 Giada Giorgi
Il pacchetto di misure restrittive per arginare la quarta ondata è stato approvato con l'aiuto dell'opposizione laburista. Alla base della rivolta Tory anche lo scandalo dei party di Natale a Downing Street

Il Piano B di misure anti Covid nel Regno Unito è stato ufficialmente approvato dalla Camera dei Comuni e oltre all’ondata di contagi Boris Johnson ha dovuto arginare la peggiore ribellione di deputati del suo partito conservatore. Un centinaio, secondo le prime stime, hanno votato contro il provvedimento sull’obbligo di Green pass negli eventi al chiuso, uno dei pilastri del nuovo piano britannico pensato per fermare la quarta ondata. Affinché il Piano B anti Covid venisse approvato c’è stato il bisogno del sostengo dell’opposizione laburista. Secondo quanto riportato dalla Bbc, i voti a favore del provvedimento per l’introduzione del Green pass nel Regno Unito sono stati in tutto 369 e quelli contrari 126, di cui 98 proprio da parte dei deputati conservatori.

Mentre il primo ministro vacilla, la ribellione di oggi, 14 dicembre, ha superato a livello di numeri anche quella del voto del dicembre 2020, quando in piena pandemia, si valutava l’introduzione del sistema di allerta anti-Covid basato sui ‘tier‘, i 4 livelli di pericolo con annesse restrizioni e lockdown. Oltre all’obbligo di Green pass, i deputati conservatori hanno criticato l’estensione dell’uso di mascherine al chiuso e il vaccino obbligatorio per il personale sanitario, misure comprese nel pacchetto del Piano B. Il malcontento però è stato espresso anche in relazione alla serie di scandali che hanno riguardato il premier nelle ultime settimane. Uno fra tutti quello dei party di Natale organizzati un anno fa dai funzionari a Downing Street in presunta violazione delle misure che erano in vigore. In tutto questo bisogna tenere conto anche del caso Owen Paterson, l’ex ministro dimessosi da deputato Tory dopo che il governo aveva tentato di salvarlo dalla sospensione inflitta per consulenze d’oro dall’organo disciplinare di Westminster.

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