«In caso di danni dal vaccino pagherà il Comune». Il sindacato dei vigili urbani di Milano strizza l’occhio ai No vax
Su «eventuali danni alla salute derivanti dall’inoculazione del vaccino anti Covid 19» sarà anche il Comune di Milano a doverne rispondere. La minaccia dal vago sentore No vax arriva dal sindacato Sulpm della Polizia municipale milanese, che in un volantino distribuito alla vigilia del giorno dell’obbligo vaccinale per le forze di polizia ha lanciato un’iniziativa per soccorrere tutti quei vigili urbani che da oggi decideranno di rinunciare allo stipendio pur di non vaccinarsi. Come stabilito infatti dal governo, da oggi 15 dicembre scatta l’obbligo di vaccinazione per tutti gli agenti di polizia, compresi i vigili urbani, che dovranno dimostrare di aver ricevuto almeno la prima dose anche se assenti per legittimi motivi dal servizio, come previsto dalla circolare diffusa dal Viminale appena ieri 14 dicembre. In caso contrario, gli agenti non riceveranno più lo stipendio finché non adempieranno all’obbligo, e verrà ritirato loro il tesserino e l’arma di servizio.
L’iniziativa del sindacato Sulpm però non sarebbe spinta dalla contrarietà al vaccino, ma al Green pass obbligatorio sui posti di lavoro. Così almeno si giustifica il segretario Daniele Vincini, che a Il Giorno spiega di essersi vaccinato e di considerare il certificato verde meno efficace che fare tamponi ogni due giorni per garantire la sicurezza degli agenti. Eppure nel volantino i passaggi che richiamano alla propaganda No vax non sono pochi. A cominciare dalle prime righe del volantino diffuso dal sindacato: «Sentiamo in ogni dove parlare di senso di responsabilità nell’effettuare l’inoculazione del vaccino per la tutela di tutti, salvo poi che ci ti chiede ciò dimentica il proprio senso di responsabilità nella tutela di coloro che ne subiscono eventuali eventi avversi, che ormai gli stessi dati delle Agenzie di Stato ed europee hanno conclamato». Nel testo però Vincini non chiarisce a quel dati si riferisca.
L’idea del sindacato sarebbe quella di: «non lasciare indietro le minoranze, ma cercare di tutelarle». Si tratta di circa 300 agenti No vax solo nel corpo di Milano, secondo la stima de Il Giorno, ai quali il Sulpm pensa di destinare un: «eventuale sostentamento» economico nel caso in cui venissero sospesi dal servizio. Per chi invece dovesse seguire la via della vaccinazione, Vincini minaccia causa al datore di lavoro, in questo caso il Comune di Milano, in caso di: «danni alla salute» che potrebbero arrivare dopo il vaccino. E lo fa ribadendo un concetto ancora una volta caro ai No vax: «Autorevolissimi scienziati sottolineano che allo stato non si conoscono gli effetti gravissimi che la terapia genica per la profilassi delle affezioni da Covid potrebbe causare in conseguenza dell’inoculazione dei vari sieri somministrati».
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