Abrignani (Cts): «Auguri al telefono ai non vaccinati, ecco le regole per evitare il contagio a Natale»
L’immunologo Sergio Abrignani, membro del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera oggi detta le regole per evitare il contagio a Natale. Con una premessa: «I numeri di quest’anno rispetto a quelli del 2020 sono di gran lunga migliori grazie alla campagna vaccinale e alle misure di contenimento e mitigazione che sono state modulate durante questi mesi in base all’incidenza e ai ricoveri. Questo sistema ci ha consentito di accumulare un vantaggio innegabile. Nei Paesi esteri dove la copertura vaccinale è inferiore c’è maggiore impatto sugli ospedali. L’Italia è avanti e il vantaggio ci permette di affrontare queste settimane con meno ansia. L’impegno di tutti, dal governo al singolo cittadino, è di non perderlo, anzi di aumentarlo».
Feste in sicurezza
L’immunologo raccomanda gli stessi comportamenti virtuosi dell’anno scorso: «Manteniamo queste abitudini responsabili, la mascherina se siamo in troppi e troppo ravvicinati in un unico ambiente, spalanchiamo le finestre ogni tanto durante le serate per favorire il ricambio d’aria. Vale nei ristoranti e a casa nostra. Il virus non conosce le feste». Per Abrignani i momenti critici sono «quelli in cui ci si incontra tutti insieme, o quelli in cui ci si assembra per gli acquisti dei regali dell’ultimo minuto o a casa di amici incontrando persone sconosciute». Mentre il consiglio con i non vaccinati è quello di tenerli a distanza, anche con gli auguri al telefono: «Il buon senso e il rispetto a casa possono essere sufficienti per trascorrere in sicurezza le serate. Io so tra i miei amici chi è vaccinato e chi no. Proprio per tutelarli, farò gli auguri per telefono a chi non lo è».
Riguardo l’idea del tampone rapido prima del cenone, Abrignani avverte: «Il test rinofaringeo, da solo, non può essere ritenuto sicuro al 100%. È necessario mantenere il distanziamento fisico, l’utilizzo corretto delle mascherine, possibilmente anche all’aperto, e igienizzarsi frequentemente le mani. Se tutti siamo disciplinati, il rischio di contagio si riduce notevolmente». Mentre per teatri e cinema «con il green pass rafforzato sono ambienti certamente più sicuri dei ristoranti. Si tratta di restare seduti e con la mascherina indossata. Il rischio in questi casi può essere considerato minore di quando siamo a tavola, senza ovviamente indossare le protezioni». L’ultima questione riguarda la settimana bianca: «Quest’anno è ripreso il turismo invernale nel nostro Paese dopo due anni di sospensione. Anche in questi contesti, la sicurezza è in cima alle priorità. Le società che gestiscono gli impianti sono le prime interessate al contenimento dei contagi. Per tale motivo, ritengo che sarà nel loro interesse controllare procedure e comportamenti virtuosi dei turisti della neve».
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