Giornata internazionale dei migranti: lanterne verdi in Campidoglio contro le «politiche disumane» dell’Europa
Sono più di 1.315 le persone morte e disperse nel 2021, da gennaio ai primi di novembre, nel Mediterraneo centrale, attraversando la rotta migratoria più letale del mondo per provare a raggiungere il continente europeo. di raggiungere l’Europa. Quasi 30 mila persone (28.600) sono state invece intercettate in mare e riportati in Libia dalla Guardia Costiera libica. Un porto ritenuto “non sicuro” dal diritto internazionale per la evidente – e nuovamente sul punto di esplodere – caotica situazione nel paese, dove i migranti vengono rinchiusi in centri definiti dalle organizzazioni internazionali come lager dove viene calpestato anche il più basilare diritto umano. E 63 bambini e bambine sono morti nel solo 2021 tra Mediterraneo centrale e orientale.
I muri ai confini
Nella giornata internazionale dei migranti, oggi 18 dicembre, Save the Children riaccende i riflettori su quello che accade ai confini d’Europa, alla frontiera meridionale come a quella orientale con la crisi tra Bielorussia e Polonia e la rotta balcanica, ricordando i dati del monitoraggio dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni. «Bambini morti travolti dalle acque mentre tentavano di attraversare un fiume tra la Croazia e la Slovenia o di fame e di freddo nella foresta al confine tra Bielorussia e Polonia», dicono oggi dall’organizzazione. «Ragazzi e ragazze, respinti decine di volte, in modo spesso brutale e illegale, nonostante la minore età, vittime e testimoni di atrocità lungo la rotta balcanica o detenuti e sottoposti a violenza in Bulgaria». «Non possiamo girarci dall’altra parte davanti alle politiche disumane di un’Europa che ai suoi confini ignora le sofferenze di uomini, donne, bambine e bambini, rei di cercare un futuro possibile e di pace per sé e per i propri cari», affonda Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children. «Non vogliamo che la vita dei bambini e delle loro famiglie venga utilizzata come merce di scambio e non vogliamo neanche un’Europa dove violenze, abusi e morti siano considerati danni collaterali e dove la difesa di un confine abbia la prevalenza sulla protezione anche di un solo essere umano».
Le lanterne verdi
Save the Children rilancia oggi l’iniziativa #lanterneverdi. Un movimento di umanità dal basso che nasce proprio nel gelo della frontiera tra la civile Europa e l’ultima dittatura del continente, tra Polonia e Bielorussia. Qui gli abitanti hanno cominciato a lasciare accesa una luce verde alla finestra per comunicare alle persone lì intrappolate – migranti nel freddo oltre il filo spinato, che non possono andare nè avanti nè indietro – che a quelle case possono bussare: troveranno un riparo, cibo e aiuto. Un’iniziativa che si è diffusa nelle ultime settimane, rilanciata in Italia tra gli altri da Avvenire e dall’Espresso e che chiede a un’Europa sempre più di muri di non lasciar morire le persone ai propri confini. Save the Children ha deciso di illuminare con luci verdi la propria sede romana fino a Natale e così accadrà – oggi alle 18 – anche per Palazzo Senatorio del Campidoglio. Per Raffaella Milano l’adesione di Roma Capitale il «segnale di una comunità forte, che aderisce ai valori del rispetto dei diritti umani, radici su cui l’Europa intera è stata fondata e dei quali non si deve dimenticare».
Numeri, ancora
I numeri del progetto Missing Migrants raccontano di oltre 45mila persone scomparse in tutto il mondo dal 2014 fino a oggi: come se una città grande quasi come Aversa o Scandicci venisse rasa al suolo. A raccontare invece di bambini e bambine, ragazzi e ragazze che arrivano in Europa e vengono letteralmente inghiottiti dal nulla è stato qualche tempo fa il collettivo di giornalisti di 12 Stati europei Lost in Europe: dal 2018 al 2020 sono almeno 18.292 i minori stranieri scomparsi. L’Italia è il Paese con il numero più elevato di sparizioni, 5.775 tra il 2019 e il 2020, quasi 8 al giorno. L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 18 dicembre Giornata internazionale per i diritti dei migranti nel 2000. Dieci anni prima, proprio in quella data, aveva approvato la Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. Una Convenzione che però, a oggi, annovera solo 47 ratifiche, soprattutto in Paesi di provenienza dei flussi migratori.
Un percorso che comincia nel 1972 con una tragedia: un camion che avrebbe dovuto trasportare macchine da cucire ha un incidente sotto il tunnel del Monte Bianco e diventa la bara di 28 lavoratori del Mali. Erano nascosti nel camion e viaggiavano da giorni verso la Francia, come accade ancora oggi ai confini e dentro Europa. Nella notte tra ieri e oggi, per esempio, due persone sono morte dopo essere state investite da un treno al Brennero, a tre chilometri dalla frontiera tra l’Austria e l’Italia. Stavano viaggiando in direzione del nostro paese. I corpi sono stati scoperti dai passeggeri di un treno stamane e la linea ferroviaria tra il Brennero e Vipiteno è stata chiusa.
In copertina ANSA / IGOR PETYX | Migranti sbarco nave Geo Barents al porto di Palermo a bordo 172 minori, 28 ottobre 2021.
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