David Rossi, il giallo del bigliettino finito sui giornali e il mistero dell’ultima telefonata
Continuano a emergere particolari inquietanti sul caso David Rossi, il capo della comunicazione del Monte dei Paschi di Siena che è stato trovato morto dopo un volo dalla finestra del terzo piano di Palazzo Salimbeni. A scuotere la procura di Siena e gli inquirenti sono soprattutto le dichiarazioni dell’ex comandante provinciale Pasquale Aglieco, sentito dalla commissione parlamentare istituita ad hoc, che ha accusato i pm di aver inquinato la scena del crimine. E qualcuno, adesso, inizia a dubitare persino che l’ufficiale fosse davvero lì, come scrive Il Giornale.
Le prove
Tra l’altro, le accuse di aver contaminato alcune prove sarebbero confermate dalle foto e dai video della Scientifica dove si vedrebbero sia libri spostati che computer accessi e poi spenti. Lo scontro, adesso, si sposta soprattutto sui bigliettini in cui Rossi avrebbe annunciato il suicidio. Secondo la Scientifica erano nel cestino, per Aglieco rovesciati sulla scrivania. La funzionaria di polizia, arrivata solo dopo mezzanotte, ha detto in commissione di non averli mai visti nel cestino. E, infatti, sono stati fotografati in un “volume” che sarebbe stato ricomposto a mano da uno dei magistrati presenti sulla scena. Inoltre, ed è questo uno dei misteri irrisolti: com’è stato possibile che il ritrovamento del bigliettino – quello in cui c’era scritto «Toni (che è la compagna Antonella Tognazzi, ndr), l’ultima che ho fatto è troppo grossa per poterlo sopportare» – sia finito in rete alle 22, poi ripreso sui social e addirittura alle 23 da Bruno Vespa? La scientifica, invece, è arrivata solo dopo mezzanotte.
Il mistero della telefonata di Santanché
Come ricostruisce il Corriere, la sera in cui David Rossi morì nessuno rispose al suo telefono, come confermano i tabulati e l’esame del cellulare del capo della comunicazione. Il suo iPhone venne ritrovato sulla scrivania del suo ufficio la sera del 6 marzo 2013. L’ultima telefonata è alla moglie Antonella alle 19.02 che dura appena 8 secondi. Da quel momento il telefono squilla continuamente ma nessuno risponde: tutte telefonate perse, compresa quella di Daniela Santanchè, amica di Rossi, che chiama alle 21.59, quando nell’ufficio è in corso il sopralluogo. Nessuno, anche in quel caso, avrebbe risposto. I 38 secondi della telefonata di Santanché vengono indicati come “libero non risponde”. Il colonello dell’Arma Pasquale Aglieco, sentito dalla commissione parlamentare sulla morte di Rossi nei giorni scorsi, però, sostiene che il pm Nastasi avrebbe risposto a quella telefonata qualificandosi come magistrato.
Santanchè dice di ricordare che qualcuno rispose ma senza proferire parola. Nel 2017 aveva detto di non aver ricevuto alcuna risposta. Intanto domani riprenderà il lavoro della commissione parlamentare d’inchiesta presieduta da Pierantonio Zanettin che chiederà alla Tim i tabulati della settimana in cui è morto Rossi. Poi verrà simulata la caduta dall’ufficio con un manichino. Solo dopo le feste natalizie, invece, i tre pm dovranno raccontare la loro versione dei fatti. L’obiettivo è fare luce e assicurare giustizia alla famiglia di Rossi.