Nel metaverso di Zuckerberg è già stato registrato il primo caso di molestia
Da qualche giorno si possono trovare in rete i video del nuovo mondo disegnato da Facebook. Prove di un universo alternativo in cui secondo Mark Zuckerberg dovremmo muoverci tutti fra qualche anno, tra riunioni di lavoro, eventi e concerti. Dalle prime notizie che emergono sembra però che questa nuova Terra fatta di pixel abbia trascinato con sé anche i problemi di quella originale. Secondo un report pubblicato da Meta, lo scorso 26 novembre una dei primi utilizzatori della piattaforma è stata vittima di un episodio di molestie sessuali mentre stava testando Horizon Worlds, la prima versione del metaverso in costruzione a Menlo Park. In Horizon Worlds gruppi di utenti possono trovarsi per muoversi all’interno di questi primi esempi di metaverso. Ogni gruppo può essere formato da un massimo di 20 utenti. Guardando le prime prove già diffuse in rete, le attività che si possono fare sono ancora limitate: ci sono luoghi per assemblee, simulazioni di bar e minigiochi. In una di queste stanze virtuali un’utente sarebbe stata molestate da un altro avatar. L’utente protagonista di questo incidente sarebbe stata avvicinata da un altro avatar, che avrebbe cominciato a toccarla, incitato dalle altre persone connesse in quel momento.
«Non solo il mio avatar è stato palpeggiato la scorsa notte, ma c’erano altre persone lì che hanno sostenuto questo comportamento che mi ha fatto sentire isolata nel Plaza».
La risposta di Meta e la Safe Zone
La notizia è stata riportata per la prima volta da The Verge a inizio dicembre ma solo in questi giorni ha ricominciato a circolare nella stampa europea. Ne hanno parlato The Guardian e Euronews. Secondo i portavoce di Meta, l’utente in quel momento avrebbe dovuto utilizzare una modalità nota come Safe Zone, una sorta di bolla digitale che permette di isolarsi in uno spazio in cui non si può essere raggiunti da nessun utente. A confermarlo è anche Vivek Sharma, vicepresidente di Horizon: «Questo per noi è un buon feedback perché vogliamo che la modalità Safe Zone sia più facile da trovare».
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