Scuola, la grande fuga dalle classi per salvare il Natale. I presidi: «I contagi aumentano»
«La situazione generale delle scuole sta peggiorando. L’ultimo dato è quello delle 10 mila classi in dad su 400 mila ma negli ultimi giorni crediamo sia aumentato». A dirlo è il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli, preoccupato per la situazione contagi da Covid-19 negli istituti del Paese. «Bisogna dire che siamo ancora lontani dai numeri dell’anno scorso ma la curva è in aumento e la speranza è che si riesca a fermare questa nuova variante». Una delle ipotesi per arginare la quarta ondata anche nelle scuole e tra i più piccoli è quella di un Green pass obbligatorio anche per gli studenti: «Un’idea corretta», commenta Giannelli, «ma vedo grosse difficoltà soprattutto sulla tempistica. Se noi diciamo da un giorno all’altro che diversi milioni di bambini-ragazzi devono vaccinarsi, in quanto tempo devono ottenere il Green pass?», domanda. «Se dobbiamo fare i tamponi a tutti non abbiamo le strutture necessarie per farli. Se non si fa prima una stima realistica della capacità di smaltimento di queste misure e verifiche, si rischia di fare un buco nell’acqua». E aggiunge: «Se si dice che serve il Green pass e i ragazzi non fanno in tempo, che succede? Non vengono a scuola? Tutto ciò va coniugato con il tema del diritto allo studio. Non possiamo rischiare che milioni di ragazzi tornino in dad».
Classi deserte
Nel frattempo il tasso di incidenza del virus tra i più piccoli continua ad aumentare e le famiglie tentano di salvarsi il Natale come possono. Con oltre 2.500 positivi tra i 0 e i 18 anni, i genitori che possono lavorare in smart working o con l’aiuto di una baby sitter stanno scegliendo di non portare più i bambini e ragazzi a scuola. La speranza è quella di schivare qualche rischio ed evitarsi eventuali quarantene o contagi proprio nel periodo delle festività. Intere classi decidono così di iniziare in anticipo le vacanze di Natale, attuando un’assenza di massa già dal 18-19 di dicembre. L’ultimo episodio è successo il 20 di dicembre all’istituto comprensivo Visconti dove la dirigente scolastica Piera Guglielmi ha raccontato di una «scelta arbitraria di un’intera classe di andare in vacanza prima della data fissata per tutti». Una lettera rivolta alla scuola, dove si comunicava la decisione, e poi via alla fuga dai contagi scolastici fino all’Epifania.
Secondo quanto riportato da presidi e professori, spesso le mail dei genitori «parlano di motivi familiari». Che tradotto sarebbe «li facciamo rimanere a casa per evitare di rovinarci le vacanze di Natale con nonni e parenti». Un segnale chiaro di sfiducia nei confronti di un sistema scolastico che attualmente non riesce a far fronte all’ondata di casi e a varianti che non risparmiano i più giovani. «Ci auguriamo che bambini e ragazzi rispettino in famiglia e fuori dalla famiglia le misure igienico sanitarie» ha esortato Mario Rusconi dell’Associazione nazionale presidi, sottolineando l’importanza di comportamenti corretti anche all’interno delle mura domestiche e nelle situazioni di festeggiamento. «Altrimenti la fuga da scuola sarà forzata e non più volontaria a causa di nuove quarantene».
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