La manovra in Senato con il giallo Superbonus: il testo accantonato perché non è quello concordato
L’approdo della Legge di Bilancio in Senato comincia con il giallo. È arrivato poco prima delle 6 del mattino il fascicolo di emendamenti che comprende anche la riformulazione del Superbonus al 110%. Ma il testo è stato subito accantonato su richiesta della maggioranza. Ufficialmente «per valutazioni da approfondire», come fa sapere l’agenzia di stampa Ansa da fonti parlamentari. Ma secondo alcune ricostruzioni dietro c’è un problema tra l’esecutivo e i partiti. La riformulazione del Superbonus non è quella che era stata concordata nei giorni scorsi fra governo e maggioranza. Intanto arrivano altre notizie sui fronti aperti dalla Finanziaria.
Le cartelle
L’ultimo emendamento approvato dalla commissione prevede di prolungare a 180 giorni il termine per il pagamento delle cartelle notificate nel primo trimestre del 2022. Come si legge nella relazione tecnica, l’intervento non determina oneri per la finanza pubblica perché «a pari del termine ordinariamente previsto di 60 giorni dalla notifica, il nuovo termine di 180 giorni ricade comunque nell’anno 2022». Con la manovra arriva anche un fondo di solidarietà da 10 milioni di euro per il 2022 a favore dei proprietari di immobili residenziali non utilizzabili perché occupati abusivamente. Secondo la norma, le modalità di attuazione saranno dettate con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con quello della Giustizia e con quello dell’Economia, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di Bilancio. Con la manovra arriva anche lo stop al pagamento della cosiddetta ‘tassa sui tavolini’ per i primi tre mesi del 2022. Si tratta dell’azzeramento nel primo trimestre del Cup (canone unico patrimoniale, vale a dire l’ex Tosap/Cosap) e vale anche per i commercianti ambulanti.
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