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David Rossi, i pm di Siena contro la commissione d’inchiesta: nominato un avvocato

22 Dicembre 2021 - 15:10 OPEN
david rossi festini gay carabiniere
david rossi festini gay carabiniere
Gli ex pm titolari del fascicolo contestano le indagini parlamentari. E la commissione potrebbe coinvolgere il presidente della Camera Fico

L’iniziativa ha pochi precedenti nel suo genere e fa capire quanto i rapporti siano diventati tesi. I tre pm di Siena che hanno indagato su Mps e quindi sulla morte del responsabile delle relazioni esterne, David Rossi, hanno scelto di nominare un avvocato di peso, genovese, per tutelarsi dalle indagini della commissione parlamentare d’inchiesta che sta approfondendo, appunto, le circostanze della morte di Rossi. Questa mattina, nel corso dell’audizione di alcuni ufficiali dell’Arma dei Carabinieri, chiamati a chiarire cosa avvenne nelle ore immediatamente successive alla morte di Rossi, il presidente della commissione, Pierantonio Zanettin, ha fatto sapere di aver ricevuto una lettera dell’avvocato Andrea Vernazza, all’interno della quale si contesta in particolare il comportamento di tre commissari (oltre al presidente Zanettin, quello di Luca Migliorino dei Cinque stelle e di Walter Rizzetto di Fratelli d’Italia) e la scelta di nominare nuovi consulenti. Vernazza è stato incaricato di contestare l’andamento delle indagini proprio dai tre pm che erano a Siena la notte del 6 marzo 2013, Aldo Nadalini, Antonio Nastasi e Nicola Marini. E la commissione non l’ha presa bene: nelle prossime ore potrebbe chiedere al presidente della Camera Roberto Fico di muoversi per tutelare i commissari (e deputati).

La versione del colonnello Aglieco

L’avvocato Vernazza appartiene al distretto di Genova. Lo stesso che in seguito ai lavori della commissione ha deciso di approfondire se le indagini sulla morte di Rossi siano state inquinate e verificare elementi di indagine, tra i quali foto della polizia scientifica, mai allegati al fascicolo d’inchiesta. La procura ligure potrebbe anche decidere di fare approfondimenti sul racconto del colonnello Pasqule Aglieco, in servizio la notte del 6 marzo 2013, secondo il quale entrati nella stanza i pm senesi avrebbero inquinato la scena, toccando il biglietto di addio di Rossi e addirittura rispondendo al suo telefono. Oggi, l’allora comandante del Nucleo investigativo di Siena, Giuseppe Manichino, ha detto di non aver visto Aglieco entrare nella stanza coi magistrati. Non è una smentita, ha precisato il comandante: Aglieco potrebbe aver accompagnato i pm all’interno quando il suo superiore non era più sul posto.

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