Vaccini e mazzette, imbarazzo in Puglia: il caso del capo della Protezione civile arrestato per corruzione
Arrestato in flagranza il dirigente della Regione Puglia e della Protezione Civile con delega ai vaccini anti Covid, per corruzione, turbativa d’asta e falso. Antonio Mario Lerario è stato preso dalla Guardia di Finanza di Bari dopo aver ricevuto una busta con 10.000 euro in contanti da parte di un imprenditore che opera nel settore dell’edilizia. In totale, l’imprenditore coinvolto avrebbe in corso contratti di appalto per la somma di oltre 2 milioni di euro con la Protezione Civile regionale. A quanto si apprende dalla procura di Bari, l’indagine riguarda la realizzazione e l’allestimento della struttura per le maxi emergenze Covid, realizzata circa un anno fa nella Fiera del Levante di Bari. Ora i pm chiederanno la convalida della misura cautelare e Lerario verrà interrogato gip.
La Guardia di Finanza ha eseguito stamattina, 24 dicembre, perquisizioni nei confronti di sette persone – tra cui Lerario e l’imprenditore coinvolto. Gli indagati sono in tutto 8. Il presidente della Regione Michele Emiliano ha diffuso una nota ieri sera, 23 dicembre, per commentare l’accaduto. Emiliano ha dichiarato di aver convocato una giunta straordinaria per eleggere un nuovo dirigente della Protezione Civile. Il ruolo spetterà, ad interim, a Nicola Lopane, già dirigente regionale della sezione Raccordo e Controlli. Ad aprile, la giunta di Emiliano aveva affiancato Lerario all’epidemiologo Pier Luigi Lopalco nella gestione logistica della campagna vaccinale. A novembre, poi, Lopalco si era dimesso da assessore alla Sanità parlando di «divergenze su scelte cruciali» con Emiliano.
Immagine di copertina: ANSA / Regione Puglia
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