La corsa ai tamponi non si ferma: record di test in un giorno. E scatta l’allarme per la carenza di reagenti
In Puglia, una persona entrata a contatto con un paziente positivo al Coronavirus il 24 dicembre, è stata contattata dall’Asl di Bari il 27 dicembre. «Le fissiamo l’appuntamento per un tampone molecolare il giorno 7 gennaio». Ha messo giù il telefono, optando per un tampone antigenico in farmacia a pagamento, al quale sottoporsi a una settimana, e non 14 giorni, dall’entrata in contatto con il positivo. Liste di attesa come quella dell’Asl di Bari si stanno ricreando in tutte le regioni italiane. Il presidente dell’Ordine dei medici di Roma ha lanciato l’allarme sulla carenza di reagenti per analizzare i test molecolari: «Registriamo allungamenti di diversi giorni per gli appuntamenti sull’effettuazione dei tamponi molecolari. E questo capita non solo a Roma, ma anche in diverse altre regioni – ha detto Antonio Magi -. Tra Green pass e fattori dovuti alle festività, non c’e’ mai stata tanta richiesta di tamponi in Italia. Bisogna aumentare gli approvvigionamenti di reagenti».
«Inviate l’esercito»
Con l’incremento dei tamponi, ovviamente, è aumentato anche il numero delle persone da tenere in quarantena perché positive o perché entrate in contatto con individui infetti. Il rischio paralisi è reale in diversi settori produttivi, tant’è che il governo pare pronto ad accorciare il periodo di isolamento per chi è vaccinato. Nell’attesa che decollino le terze dosi, però, c’è chi ricorre ad altre soluzioni per cercare di mettere una toppa su alcune situazioni diventate ingestibili. A Marigliano, in provincia di Napoli, il sindaco Peppe Jossa ha scritto al prefetto di Napoli per chiedergli di inviare un contingente dell’esercito. Nella cittadina il tasso di positività ha raggiunto la percentuale dell’8,92%. L’intento è quello di «scongiurare gli assembramenti che si sono verificati in occasione della vigilia di Natale e che potrebbero ripetersi per l’ultimo giorno dell’anno», ha spiegato il sindaco.
In Toscana 60mila richieste di tamponi molecolari al giorno
Anche per il presidente del Veneto, Luca Zaia, «c’è il dubbio che possano finire i reagenti e anche i tamponi». Il 28 dicembre, su tutto il territorio nazionale, si è registrato il record di tamponi effettuati: 1.034.677 in 24 ore. Intanto in Toscana, il presidente della Regione Eugenio Giani ha firmato un’ordinanza nel pomeriggio per equiparare il risultato dei tamponi antigenici a quelli molecolari nell’accertamento della positività. Se un test rapido è positivo, non bisognerà ricorrere alla successiva verifica con il molecolare per rientrare nei database delle persone positive. La decisione è figlia anche della mole di richieste arrivate sul portale prenotatampone della Regione Toscana, «che sta registrando un traffico di oltre 600 persone al minuto», ha fatto sapere il presidente Eugenio Giani. «Nella sola giornata del 27 dicembre sono state emesse quasi 60 mila prescrizioni per tampone. Le Asl della Toscana negli ultimi giorni hanno dovuto fronteggiare una richiesta di tamponi molto rilevante, conseguenza anche del diffuso ricorso ai test antigenici in occasione delle festività da confermare con tamponi».
La caccia ai test fai da te
Una «situazione preoccupante» l’ha definita il deputato di Italia Viva Cosimo Maria Ferri, chiedendo a Mario Draghi e al commissario Figliuolo di inviare più tamponi e mettere a disposizione delle Regioni «personale sanitario militare». Il presidente Giani – risultato negativo a un tampone molecolare oggi, 28 dicembre, ma in isolamento per un contatto stretto con un famigliare positivo avuto ieri – ha anche rivolto un appello al governo «in vista delle decisioni che prenderà domani, affinché vada verso quello che per il contrasto al Covid è ormai necessario: l’obbligo vaccinale o il lockdown per i non vaccinati, sul modello di quanto fatto in Austria e Germania». E mentre le strutture regionali sono sotto pressione, è andata fuori controllo la caccia ai tamponi fai da te per l’autodiagnosi: secondo Federfarma, ne vengono venduti online o nei punti vendita autorizzati circa 10 mila al giorno. Le code davanti alle farmacie e ai drive through rievocano scene già viste nelle prime fasi della pandemia. E la tensione, alle stelle, degenera in gesti violenti, come quello avvenuto a Perugia, dove un farmacista è stato aggredito a testate da un cliente perché aveva esaurito i tamponi.
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