Le Regioni incalzano il governo: «Quarantena solo per i non vaccinati e Super Green pass sui luoghi di lavoro»
Continua il pressing dei presidenti delle Regioni italiane per scongiurare l’effetto paralisi da picco di contagi da Coronavirus. La Conferenza che riunisce gli enti territoriali è stata convocata in sessione straordinaria nella mattinata di oggi, 29 dicembre. La proposta che i governatori hanno deciso di portare all’attenzione dell’esecutivo è quella di azzerare la quarantena per chi è vaccinato con tre dosi ed entra in contatto con un positivo. In questi casi, poi, le Regioni chiedono che il tampone sia effettuato solo ai contatti stretti che sviluppano sintomi. Le conclusioni della riunione straordinaria sono state inviate in un breve documento al Cts. Alle 16.30, intanto, Mario Draghi ha convocato una cabina di regia con i capidelegazione dei partiti di maggioranza sulle misure di contrasto al Covid. «Sarà quello il luogo della sintesi», ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa al termine della riunione del Cts.
Tornando all’incontro tra i governatori, inoltre, sarebbe emerso un certo entusiasmo per l’ordinanza che la Toscana ha emanato ieri – seguita nella scelta da Emilia-Romagna -, e già in vigore in Umbria da qualche giorno. Ovvero, alleggerire la pressione sui laboratori che effettuano tamponi molecolari eliminando l’obbligo di controprova nel caso in cui un individuo risulti positivo all’antigenico: in questo caso, sarà sufficiente l’evidenza del test rapido per far scattare l’isolamento. Nelle prossime ore, è previsto anche un momento di confronto, in videocall, tra i presidenti di regione e i membri del governo Draghi. «Chiederemo l’introduzione del Super green pass sui luoghi di lavoro. Questa richiesta sarà oggetto di un incontro oggi con l’esecutivo», hanno fatto sapere fonti ufficiali della Conferenza.
Il contenuto del documento inviato dalla Conferenza
I presidenti di Regione si sono accordati per chiedere al governo di indirizzare l’attività di contact tracing sulle persone che hanno rifiutato di partecipare alla campagna vaccinale e di concentrarsi su quei contesti dove il rischio di diffusione del virus è maggiore. Invece, per quanto riguarda i vaccinati che entrano a contatto con i positivi, se hanno già ricevuto la dose booster, la Conferenza ha chiesto di abbandonare l’isolamento duro e passare a una sorta di sorveglianza: una decisione che permetterà sia di non intasare i sistemi di testing delle Asl, sia di non privare i settori produttivi di troppa forza lavoro. Quindi, «mantenere la quarantena per tutti i contatti non vaccinati», chiedono i presidenti, e mantenere il sistema di testing attuale solo per le persone immunodepresse, i soggetti a rischio e i contesti sanitari e socioassistenziali. Nel documento i presidenti di Regione invitano il governo ad attivare, gradualmente, dei meccanismi per l’automatizzazione delle comunicazioni di inizio e fine quarantena che devono raggiungere i cittadini.
Infine, dalle Regioni è arrivata anche una richiesta specifica per il mondo scuola: cancellare la quarantena per i vaccinati per favorire la didattica in presenza anche in caso di contagi in classe. Lo spiega Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute dell’Emilia-Romagna coordinatore della commissione Salute della Conferenza delle Regioni. Sintetizzando le proposte che i governatori hanno presentato al governo – ma il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha già fatto intendere che non potranno essere recepite tout court -, si chiede, nel caso dei soggetti positivi, di far terminare l’isolamento dopo 10 giorni e senza tampone di verifica, a patto che i sintomi siano assenti da tre giorni. Nel caso dei contatti stretti, la proposta è quella di esonerare dalla quarantena i vaccinati con dose booster o chi abbia ricevuto la seconda dose a meno di quattro mesi dal contatto.
L’allarme dei presidenti di Regione: «Non possiamo paralizzare l’Italia»
Nel pomeriggio del 29 dicembre, l’esecutivo dovrebbe annunciare delle modifiche alle regole attuali per la quarantena, diminuendo il numero di giorni di isolamento per chi ha completato il ciclo vaccinale. «Non possiamo paralizzare l’Italia», ha scritto in un post su Facebook il presidente della Liguria Giovanni Toti, facendo eco a quanto detto da lui stesso e da altri presidenti nei giorni scorsi. Anche Attilio Fontana (Lombardia), Massimiliano Fedriga (Friuli-Venezia Giulia) e Luca Zaia (Veneto) hanno chiesto insistentemente di frenare la corsa ai tamponi e abbandonare, di fatto, un tracciamento completo dell’epidemia in Italia per non fermare l’economia. «Treni cancellati per mancanza di personale, 21 mila liguri costretti a casa», ha scritto ancora Toti. «Non possiamo bloccare il Paese con le quarantene dei contatti di positivi».
Immagine di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI
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