Il leader dei No Green pass di Torino: «Sono positivo, ma tornerò alla mia battaglia. Il Covid si cura»
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«Sono positivo, sto bene e ho iniziato le cure domiciliari. Cercherò di riprendermi per ritornare in prima linea nella battaglia. La gente come noi non molla mai. Il Coronavirus si cura». A scrivere questo messaggio sulla chat Telegram “La variante torinese” è Marco Liccione, leader del movimento No Green pass di Torino. Uno degli irriducibili che, nonostante la positività al virus, continua a dirsi contrario alla certificazione verde anti-Covid. Già ieri il leader del movimento “La variante torinese”, in un video pubblicato su Facebook, aveva parlato della sua condizione di salute: era apparso molto provato tra tosse, raffreddore e mal di testa. Il primo test rapido in farmacia era risultato negativo; quello di oggi, invece, positivo. «Non riesco nemmeno a parlare, ho brividi di freddo», diceva ieri. Liccione, stando alla sua ricostruzione dei fatti, sarebbe stato contagiato giovedì scorso dopo un contatto con una persona positiva.
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L’attacco sui tamponi
Liccione aveva raccontato, tra l’altro, di non essere riuscito a trovare tamponi molecolari, cogliendo l’occasione per attaccare il governo: «Dopo due anni non sanno come gestire il virus. Forse solo quando stai morendo vengono a darti una mano. I tamponi molecolari, infatti, non si trovano, due settimane per avere una prenotazione. Dai privati, invece, mi hanno chiesto 200 euro». Nonostante tutto, le sue posizioni sulla «vergognosa» certificazione verde anti-Covid non sono cambiate. «Rifiuterò il Green pass», anche una volta guarito, ha detto. Il capoluogo piemontese, intanto, risulta essere tra i più attivi sul fronte dei No Green pass: i manifestanti sono scesi in piazza anche nel giorno di Natale.
Foto in copertina da Facebook
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