Chiusura della Ong Memorial, interviene la Corte europea dei diritti dell’uomo: «Mosca si fermi»
«Uno choc che ha attraversato tutta la Russia e ne ha oltrepassato i confini». Così Le Monde ha descritto la chiusura di Memorial, la storica e più antica Ong russa nata negli anni ’80 a difesa dei diritti umani. Ieri, 28 dicembre, la Corte suprema russa si è pronunciata a favore della chiusura dell’associazione, nota per le sue ricerche sulle repressioni in epoca sovietica. E mentre nel tribunale si decideva il destino di Memorial, fuori sono stati in molti a muoversi a sostegno dell’organizzazione, agitando cartelli con la scritta «non moriremo mai». Interpellata d’urgenza dall’Ong, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha chiesto alla Russia di sospendere il provvedimento per «il tempo necessario perché possa essere esaminato il ricorso di Memorial».
«In un anno terribile per i diritti umani in Russia, iniziato con l’incarcerazione del leader dell’opposizione Alexei Navalny, la chiusura dell’International Memorial si distingue per la sua spietatezza», ha scritto il Guardian. «Un altro colpo basso alla libertà di espressione in Russia», ha scritto la ministra degli esteri britannica Liz Truss su Twitter. «I cittadini russi hanno bisogno di Memorial, e nessuno potrà ‘eliminare’ questa esigenza», ha commentato l’Ong in un comunicato stampa riportato da Novaya Gazeta, aggiungendo che si farà il possibile per proseguire l’attività attraverso vie legali.
Deeply concerned by liquidation of Russian human rights group Memorial by 🇷🇺 courts. Memorial has worked tirelessly for decades to ensure abuses of Soviet era are never forgotten. Its closure is another chilling blow to freedom of expression in Russia.
— Liz Truss (@trussliz) December 29, 2021
«Chiudendo l’organizzazione, le autorità russe calpestano la memoria di milioni di vittime nei Gulag», ha detto Amnesty International, come riportato dalla Cnn. Anche gli Stati Uniti hanno condannato il verdetto della Corte: «La chiusura del Memorial è un atto di repressione della società civile indipendente, i media e gli attivisti per la democrazia in Russia – ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Ned Price – Esortiamo le autorità russe a porre fine alle loro vessazioni nei confronti delle voci indipendenti e dei difensori dei diritti umani». La Farnesina, da parte sua, ha commentato: «L’Italia esprime profonda preoccupazione per la decisione della Corte suprema russa di chiudere l’Ong russa Memorial International, la cui opera è fondamentale per conservare la memoria del passato, in linea con i principi di libertà fondamentali sostenuti dal Consiglio d’Europa».
I diritti umani nel Mondo sotto attacco.
— laura boldrini (@lauraboldrini) December 29, 2021
La sentenza di scioglimento della ong russa #Memorial conferma la tendenza delle autocrazie di colpire con l’accusa di terrorismo chi si batte per difendere i diritti fondamentali della persona.
Il metodo Putin per soffocare le libertà.