Assalto alla Cgil, Roberto Fiore resta in carcere. Respinta l’istanza sulla salute: «Sindrome da long Covid del tutto astratta»
Il leader di Forza Nuova Roberto Fiore trascorrerà in carcere anche il Capodanno. Arrestato dopo l’assalto alla sede della Cgil di Roma il 9 ottobre scorso nell’ambito di una manifestazione No Green pass, lo storico capo del movimento di estrema destra rimarrà in cella per decisione del gip. L’istanza di scarcerazione avanzata dai difensori di Fiore, attualmente detenuto nel carcere di Poggioreale a Napoli, è stata dunque respinta. Per lui e altri 12, tra cui Giuliano Castellino, nei giorni scorsi la procura aveva chiesto un giudizio immediato. Si tratta del secondo tentativo dei difensori: a Natale la richiesta di sostituzione della misura cautelare del carcere con gli arresti domiciliari era stata respinta dalla gip Annalisa Marzano. Oggi il nuovo provvedimento il gip spiega come «persistono le condizioni che hanno portato all’emissione della misura così come le esigenze di cautelare» e che l’istanza dei difensori «non ha offerto nuovi, significativi, elementi di valutazione».
L’elemento nuovo portato all’attenzione del gip dai difensori stavolta era stata la motivazione di salute. L’episodio a cui si fa riferimento è la rilevazione «di un caso di positività da Covid all’interno della casa circondariale». Messo in relazione con le patologie di Fiore «è indicato», spiega il provvedimento, «come ipertensione sindrome long covid in maniera del tutto astratta. Ipotizzando, assai genericamente, un del tutto ipotetico aggravamento del rischio per le sue condizioni di salute e una, altrettanto ipotetica, difficoltà di trattamento delle sue condizioni in ambiente carcerario».
Il leader nazionale e quello romano di Forza Nuova, ovvero Roberto Fiore e Giuliano Castellino, sono indagati per devastazione e saccheggio della sede sindacale, incitamento alla violenza e violenza privata nei confronti di poliziotti e carabinieri chiamati a protezione della sede sindacale. Assieme a loro sono detenuti anche l’ex nar Luigi Aronica e gli attivisti Pamela Testa e Salvatore Lubrano, accusati di devastazione e saccheggio e violenza privata e sono sottoposti a misure cautelari anche altri sei manifestanti, tra i quali il leader di Forza Nuova Verona, Luca Castellini. Nelle scorse settimane, invece, è tornato in libertà il portavoce del movimento “Io Apro”, Biagio Passaro.
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