Covid, cala la percentuale di contagi tra i sanitari: «È l’effetto delle terze dosi» – Il report dell’Iss
Pubblicati nuovi dati a integrazione del monitoraggio settimanale fatto dall’Istituto superiore di sanità. Al report di ieri, primo gennaio – secondo cui i non vaccinati over 80 hanno un rischio di morire 56 volte più alto rispetto a chi ha la terza dose -, si aggiunge un altro elemento a favore del booster di vaccino anti Coronavirus. È stata rilevata una significativa discesa dei contagi tra il personale sanitario che ha ricevuto un ulteriore richiamo. Sebbene, in numeri assoluti, negli ultimi sette giorni si è registrato un aumento di casi diagnosticati tra i lavoratori della sanità – 1.391 contro i 1.193 della settimana precedente -, la percentuale di contagi sul totale delle infezioni è diminuita dall’1,6% di due settimane fa all’1,4% degli ultimi sette giorni. «A seguito della somministrazione della dose booster nel personale sanitario, diminuisce la percentuale dei casi di Covid negli operatori sanitari», si legge nel documento dell’Iss. L’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale, inoltre, nel bollettino ha evidenziato un lieve aumento di sindromi simil-influenzali, in Italia, non ricondotte al Sars-CoV-2. Incremento verificatosi soprattutto nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni. La maggior parte di questi casi è causata da virus respiratori diversi da quelli influenzali e la cui circolazione è di tipo sporadico. Nell’ultima settimana, questo genere di sindromi simil-influenzali ha coinvolto circa 289 mila persone. Un dato che, seppure non correlato alla pandemia, provoca ulteriori difficoltà nel sistema di testing e tracciamento dei contagi da Covid, da due giorni sopra la soglia dei 140 mila casi in 24 ore.
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