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Arrestato un medico No vax: ha buttato almeno 120 dosi per rilasciare falsi Green pass. 73 pazienti indagati – Il video

04 Gennaio 2022 - 11:19 Giovanni Ruggiero
Uno dei pazienti è finito ai domiciliari, a tutti sono stati sequestrati i cellulari. Il medico è indagato anche per truffa aggravata visto che si faceva pagare per ogni falsa vaccinazione

Buttava le dosi di vaccino per rilasciare ai suoi pazienti falsi Green pass. Un medico No vax di Ascoli Piceno è stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di falso in atto pubblico e peculato, per aver rilasciato 150 falsi certificati di avvenuta somministrazione del vaccino anti Covid a 73 dei suoi pazienti. Il professionista è anche accusato di truffa aggravata ai danni dell’Asur, visto che per ogni somministrazione intascava anche un pagamento dai singoli pazienti. Dal centro vaccini locale, il medico aveva ritirato 120 dosi, tutte finite tra i rifiuti. Di queste, infatti, non ne sarebbe stata somministrata neanche una. Agli arresti domiciliari è finito anche uno dei 73 pazienti coinvolti nella truffa. A tutti loro sono stati sequestrati i cellulare e altro materiale, che servirà alla procura per capire fin dove si spingeva la truffa. Per loro l’accusa è di falso in concorso col medico. Le indagini, tra pedinamenti e acquisizione di prove video, si sono svolte tra settembre e dicembre.

È stata la stessa Asur a rilevare delle stranezze nell’attività del medico: un numero di vaccinazioni eseguite notevolmente più alto rispetto agli altri medici convenzionati; somministrazioni effettuate in gran parte a soggetti che non erano propri assistiti o addirittura a persone residenti in altre regioni; e tempi ritardati rispetto a quanto prescritto per l’inserimento delle attestazioni di avvenuta vaccinazione nel sistema informatico nel ministero della Salute. La questione è stata poi approfondita dai carabinieri di Ascoli Piceno, che hanno confermato le anomalie nell’attività del medico già riscontrate dall’Asur. Secondo il procuratore di Ascoli, le misure cautelari sono state emesse per necessità di acquisizione delle prove, mentre sono previste, poi, altre misure minori per evitare la reiterazione del reato.

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