Covid, per la prima volta sfondato il tetto dei 200 mila contagi nel Regno Unito. I tamponi volano a 1,7 milioni
Dopo la Francia (che oggi registra oltre 300 mila positivi) preoccupano anche i contagi nel Regno Unito che nell’ultima rilevazione toccano i 218 mila, picco assoluto da inizio della pandemia del Coronavirus e per la prima volta oltre quota 200 mila. A “pesare” è soprattutto la variante Omicron. Il numero di morti resta stabile, non oltre 48 (oggi in Italia 259), mentre si registra un balzo del totale dei ricoveri in ospedale che arriva a oltre 14 mila, circa 2 mila in più rispetto a ieri. I test effettuati sono 1,7 milioni. Per quanto riguarda i vaccini, invece, le terzi dosi raggiungono il 60 per cento della popolazione over 12 e il 75 per cento degli aventi diritto (quindi tutti gli over 18). La somma delle ospedalizzazioni resta comunque pari alla metà dei picchi toccati l’anno scorso durante la prima ondata della pandemia.
Cosa ha detto il premier Boris Johnson
Il premier Boris Johnson, senza troppi giri di parole, ha detto oggi, 4 gennaio, che la pandemia non è affatto finita e chi lo pensa «si sbaglia profondamente». Omicron, ed è questa la buona notizia, appare essere comunque più leggera delle precedenti varianti: solo per questo, oltre al fatto che i vaccini stanno funzionando, non si registrano ancora aumenti significativi dei casi gravi. Salgono, invece, i ricoveri negli ospedali ma molto meno delle precedenti ondate in terapia intensiva. Da qui la decisione di non imporre altre restrizioni: l’obiettivo è quello di «non richiudere il Paese». Restano aperte le scuole e le attività economiche. Si confermano, invece, tutte le altre misure per combattere il virus: dall’obbligo di mascherina nei luoghi pubblici alla raccomandazione del lavoro da casa laddove possibile, dall’introduzione del Green pass per gli eventi più affollati alle terze dosi di vaccino di massa.
I piani d’emergenza
Secondo Boris Johnson, oltre il 60 per cento del totale dei pazienti Covid in ospedale sarebbe al momento non vaccinato; il 90 per cento, invece, di quelli che si trovano in terapia intensiva non ha ricevuto il booster che «riduce dell’88 per cento il rischio di ricovero», ha spiegato, nel corso della conferenza stampa da Downing Street, il professor Chris Whitty, chief medical officer dell’Inghilterra. Johnson, poi, ha definito «assolutamente folle» la mancata vaccinazione di chi può vaccinarsi e ha parlato chiaramente dei problemi del Regno Unito alle prese con tantissime persone costrette a stare isolate a casa e, dunque, impossibilitate a recarsi al lavoro. Per questo si prevede il potenziale impiego anche di militari nelle attività strategiche in difficoltà, come il servizio sanitario. Previsti, infine, piani per riaprire, se necessario, gli ospedali temporanei e per incrementare i posti letto disponibili. Dalla prossima settimana, invece, verranno messi a disposizione test giornalieri per 100 mila lavoratori dei servizi essenziali.
Foto in copertina di repertorio: EPA/ANDY RAIN
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