Gli avvocati di Djokovic: «Ha contratto il virus a dicembre, per questo ha ottenuto l’esenzione dal vaccino»
Il tennista serbo Novak Djokovic ha contratto il Coronavirus lo scorso 16 dicembre e per questo ha ottenuto l’esenzione dall’effettuare in vaccino per entrare in Australia. Questo scrivono i suoi avvocati nei documenti depositati in tribunale per il ricorso contro l’espulsione comminata al campione dal governo per un’irregolarità nella richiesta di visto. Secondo i legali il test positivo del campione risale allo scorso 16 dicembre. Giunto mercoledì scorso in Australia per disputare l’Australian Open, il tennista è stato arrestato e posto in isolamento in un albergo a Melbourne perché privo del certificato vaccinale. Nella stessa struttura si trova, per motivi analoghi, la tennista ceca Renata Voracova. Che però oggi, secondo la sua ambasciata, ha fatto sapere che lascerà l’Australia senza partecipare al torneo. Secondo i pubblicitari la scelta di Djokovic rischia di fargli perdere 50 milioni di dollari in sponsorizzazioni. Intanto il tennista ha chiesto di poter lasciare il Park Hotel di Melbourne, dove è agli arresti da mercoledì, per potersi allenare in vista dell’Australian Open. La richiesta è stata depositata dai legali del campione serbo al tribunale che lunedì prossimo deciderà se revocare l’annullamento del suo visto. I legali hanno lamentato il blocco di otto ore del loro assistito: «Ciò è accaduto dopo che è stato in autorizzazione all’immigrazione – per la maggior del tempo parte in isolamento – per circa otto ore, fino a poco prima delle 8:00 del 6 gennaio 2022». Il numero 1 del mondo avrebbe anche ricevuto, sempre stando a quanto risulta attraverso i media australiani e le agenzie di stampa internazionali, un documento da parte del Department of Home Affairs in cui si attesta che «in base alle sue risposte», corrisponde ai requisiti per entrare in Australia senza obbligo di quarantena.
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