Nella notte l’udienza sul ricorso di Djokovic. Il governo australiano: «Decidiamo noi, dev’essere espulso»
A poche ore dall’udienza in cui il giudice Anthony Kelly si pronuncerà sulla validità del certificato di esenzione dal vaccino anti-Covid presentato da Novak Djokovic per partecipare agli Australian Open, il tribunale di Melbourne ha pubblicato la risposta che il governo porterà in aula. Gli avvocati dell’esecutivo australiano sottolineano il fatto che il campione serbo «non è vaccinato», e dunque non in regola rispetto alle norme per rimanere nel Paese. Il campione serbo, numero uno del tennis mondiale, rischia di essere espulso: la decisione del giudice è attesa nella notte italiana. Nel documento inviato al Tribunale, il governo australiano dice che l’infezione da Covid non è una motivazione sufficiente per ottenere l’esenzione medica e Djokovic non ha fornito ulteriori prove evidenti di controindicazione al vaccino. «L’Australia, in quanto Paese sovrano, mantiene la massima discrezionalità su chi lascia entrare nel suo Paese», si legge. A prescindere dal pronunciamento del tribunale, sostiene Canberra, l’ultima parola sul rimpatrio del campione di tennis spetterà al governo australiano che, tra le righe, è stato chiaro: Djokovic può preparare le valigie.
Leggi anche:
- No vax, sì farmaci: l’azienda di Djokovic che cerca una cura alternativa per il Coronavirus
- A Belgrado terzo giorno di proteste per Djokovic. Il padre: «Il mondo intero è con lui, dai musulmani ai buddisti»
- Esclusivo – I legali di Djokovic dicono che prese il Covid il 16 dicembre, ma il 17 era a un evento pubblico a Belgrado
- Gli avvocati di Djokovic: «Ha contratto il virus a dicembre, per questo ha ottenuto l’esenzione dal vaccino»
- Così Djokovic rischia di perdere 50 milioni di euro per le sue posizioni No vax