Covid come l’influenza: la strategia di Spagna e Regno Unito per convivere con il virus
Il Regno Unito e la Spagna vogliono trattare Covid-19 come l’influenza. E delineare una strategia di convivenza con il Coronavirus. Grazie anche ai dati che dipingono la variante Omicron come sì più contagiosa ma anche meno mortale di Delta. Anche se gli esperti come Franco Locatelli avvertono: «Non è corretto trattare la variante venuta dal Sudafrica come incapace di provocare la malattia grave». Ma intanto sia Boris Johnson che Pedro Sanchez programmano di cambiare le regole dell’emergenza. Abbandonando, per esempio, il conteggio dei contagi quotidiani. O riducendo l’autoisolamento di chi è positivo ma vaccinato.
Pandemia ed endemia
Il concetto chiave alla base dei ragionamenti di Spagna e Gran Bretagna è la differenza tra pandemia ed endemia. Se SARS-Cov-2 si è da subito caratterizzato dalla capacità di diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori e continenti ben prima che l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarasse la pandemia, l’idea che comincia a diffondersi tra scienziati e politici è che Covid-19 sia ormai una malattia molto frequente sul territorio. Continuerà a presentarsi, magari a ondate, ma – è questa la speranza – diventando via via sempre meno letale. Per una strategia squisitamente darwiniana: se il virus uccide il malato, muore con lui. Se non lo uccide può continuare a circolare. Da qui arrivano le strategie di Spagna e Uk. Downing Street valuta di ridurre l’autoisolamento per chi è positivo ma vaccinato e «c’è una discussione simile sul periodo di quarantena da ridurre da sette a cinque giorni», ha fatto sapere BoJo a Sky News. In un paese in cui trentasei milioni di persone hanno ricevuto la terza dose, il sistema sanitario è ancora sotto pressione. Ma nel governo c’è chi si è schierato per l’endemia: il ministro Michael Gove ha detto che il governo si sta muovendo per gestire la convivenza con Covid-19. Mentre alcuni rumors indicano che Johnson sta addirittura pensando di annunciare la fine delle restrizioni per marzo 2022. E il 26 gennaio rivedrà in ogni caso le misure in vigore.
Anche la Spagna sta lavorando in questa direzione. Puntando a monitorare l’evoluzione della pandemia come quella di una comune influenza. Come ha detto lo stesso Sanchez, si tratta di «un dibattito che stiamo cercando di aprire a livello europeo; lo stesso ministro della Salute ha sollevato il tema con diversi colleghi». E questo perché «grazie alla scienza abbiamo una risposta per tutelarci e ridurre, per quanto possibile, i contagi tra la popolazione». Ovvero i vaccini. Che avranno anche l’aggiornamento per Omicron a partire da marzo, secondo quanto ha annunciato Pfizer. Intanto il Corriere della Sera ricorda oggi che in realtà la strategia di convivere col virus, invece di puntare a un suo irrealistico sradicamento, è sempre stata l’orientamento del governo britannico. Per questo l’estate scorsa erano state eliminate le restrizioni pur in presenza di contagi più alti rispetto al resto d’Europa. Poi la variante Omicron ha scombinato i piani di BoJo, e il suo governo ha dovuto reintrodurre le mascherine al chiuso e varare un Green pass per discoteche e grandi eventi, oltre a raccomandare lo smart working.
Foto copertina da Majorca Daily Bulletin
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