Covid, scontro nel governo sui test nelle parafarmacie. Conte attacca centrodestra e Italia Viva: «Non finisce qui»
«Per il Movimento non finisce qui». Giuseppe Conte non ci sta dopo la bocciatura in commissione Affari costituzionali al Senato dell’emendamento al decreto Covid, in cui si proponeva di consentire anche alle parafarmacie di poter eseguire test antigenici rapidi per rilevare i contagi da Coronavirus. «Quando la politica abbandona il buon senso e agisce per finalità diverse dal bene comune a pagare il conto più salato sono sempre i cittadini – si legge in un post dell’ex premier -. Da giorni il Movimento 5 Stelle chiede di sostenere le famiglie alle prese con file interminabili per i tamponi Covid». E il leader pentastellato attacca chi si è opposto alla proposta modifica, che ha ricevuto 13 voti contrari (Lega, FdI, Forza Italia e Italia Viva) e 11 favorevoli. «Oggi in Commissione al Senato il centrodestra, compresa Iv, ha bocciato un nostro emendamento che avrebbe esteso alle parafarmacie la possibilità di effettuare i test – prosegue Conte – la bocciatura di quell’emendamento va tutto a danno dei bisogni e delle necessità dei cittadini, nonché della credibilità della politica: in una fase come questa si dovrebbe essere parte della soluzione e non dei problemi». E l’ex premier aggiunge: «Per il Movimento non finisce qui».
L’emendamento votato oggi in Commissione era stato proposto da Gianluca Castaldi del M5s. Il senatore pentastellato, dopo il voto contrario in Commissione, ha commentato: «Purtroppo, Italia Viva e centrodestra hanno scelto di bocciare un emendamento al decreto sul Green pass rafforzato senza valide motivazioni se non quella di difendere un ordine professionale. Un emendamento che, vista l’alta richiesta di test da parte dei cittadini, causata dall’aumento dei contagi, avrebbe permesso un passo avanti fondamentale e di ampliare la possibilità dei cittadini di fare test antigenici rapidi, dato che lo screening è una parte fondamentale della gestione della pandemia e oggi avremmo potuto renderlo più forte». L’emendamento bocciato aveva ottenuto il parere positivo sia del governo, sia del relatore del provvedimento, il forzista Nazario Pagano che però, al momento del voto, si è detto contrario alla modifica.
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