La difesa di Djokovic: «Non sapevo di essere positivo il 17 dicembre. La falsa dichiarazione? Un errore dello staff»
Il tennista Novak Djokovic respinge la “disinformazione” sulle sue uscite pubbliche in Serbia nonostante il test positivo al Coronavirus del 16 dicembre scorso. E in una lunga dichiarazione pubblicata su Instagram si difende. Si parla degli scatti che lo hanno ritratto a Belgrado e in altre occasioni nei giorni tra il 16 e il 25 dicembre, come ha documentato Open. Djokovic premette di aver sempre cercato di assicurare la sicurezza di tutti. Poi sostiene che ha effettuato un test per il Coronavirus rivelatosi positivo dopo aver assistito a una partita di basket il 14 dicembre scorso in cui si è sviluppato un focolaio. Due giorni dopo, sostiene, ha effettuato un test rapido con risultato negativo e poi un test Pcr. E anche un antigenico prima di presentarsi a un evento pubblico con bambini, sempre con risultato negativo.
Poi il risultato del test Pcr è arrivato positivo. Il 18 dicembre Djokovic è stato intervistato e fotografato da L’Équipe. Ma durante l’intervista, sostiene il campione, ha rispettato la distanza sociale e ha indossato una mascherina fino al momento di fare le foto. Poi è tornato a casa e si è messo in autoisolamento. Ora ammette che andare all’appuntamento è stato un errore. Poi Djokovic parla della sua dichiarazione di viaggio, che secondo l’Australian Border Force potrebbe essere falsa visto che affermava di non aver effettuato viaggi prima di arrivare in Australia mentre una serie di foto lo ritraevano con un giocatore di calcio serbo in Spagna. Qui Djokovic ammette l’errore ma lo attribuisce al suo staff, che ha preparato la dichiarazione per i doganieri: «Si è trattato di un errore umano e non è stato fatto apposta. Oggi il mio team ha integrato la dichiarazione con nuove informazioni e l’ha inviata al governo australiano».
Intanto l’agenzia di stampa australiana Aap annuncia che una decisione sul caso di Novak Djokovic non verrà presa prima di domani. Resta sospesa la sua partecipazione agli Australian Open 2022 della prossima settimana, perché il ministro dell’Immigrazione Alex Hawke potrebbe cancellare il suo visto. «Gli avvocati di Djokovic hanno recentemente fornito lunghe ulteriori osservazioni e documentazioni di supporto ritenute rilevanti per la possibile cancellazione del suo visto», ha affermato oggi l’ufficio di Hawke. «Naturalmente, questo allungherà i tempi per una decisione», ha aggiunto.
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