Quirinale, così Sgarbi aiuta Berlusconi nell’Operazione Scoiattolo: «Bisogna puntare sui No vax»
Da qualche giorno i quotidiani lo dipingevano come impegnatissimo al telefono per conto di Silvio Berlusconi. Oggi Vittorio Sgarbi lo dice esplicitamente: sta aiutando il Cavaliere nella cosiddetta “Operazione scoiattolo“. Ovvero nello scouting dei parlamentari Grandi Elettori che potrebbero fargli avere i voti che gli mancano per arrivare al Quirinale. «Sono l’unico che gli dice le cose in faccia: è meglio che imponi un candidato alla sinistra, invece prendi il nome più difficile e vai in salita. Lui però insiste, dice che Draghi non lo vuole votare e allora lo aiuto», spiega in un’intervista a La Stampa. «Io chiamo i parlamentari e poi glieli passo”, conferma. E Berlusconi al Quirinale ci punta davvero: «Altroché, dice che ha cento voti in più rispetto al centrodestra. Io gli ho chiesto ‘E chi sono questi?’ Lui fa l’equazione: ci sono parlamentari senza un futuro e allora mi voteranno. Lo hanno convinto i suoi, forse. Ma non è automatico, devi convincerli. Allora mi è venuto in mente il metodo Sgarbi. Vanno contattati gli elettori. Non si votano idee astratte ma le persone. Le assicuro che il 95% degli interlocutori era lusingato».
Ma Sgarbi non si sbottona su quanti voti abbia trovato: «Questo non lo so. Spero una ventina. Sono persone incerte del loro destino. Ci sono 110 esodati in Parlamento, quelli di ‘Alternativa c’è di Cabras mi hanno detto: ‘Noi siamo pronti a votare tutti tranne Draghi o uno del Pd’. Poi ci sono i tanti grillini che non verranno rieletti. Con questi si può fare un ragionamento. Io suggerisco di far entrare nel centrodestra una componente di ex grillini. Se prendono il 3% possono entrare in Parlamento. Conte e Letta li chiama lui. Ho telefonato a Renzi, mi ha detto che avrebbe richiamato più tardi ma per ora non lo ha fatto», continua. E poi c’è l’analisi politica: «L’area dei No vax è interessante. Silvio è per il vaccino ma può mandare un segnale a quei parlamentari tipo il leghista sardo De Martini, che non avendo il Green pass non possono venire a Roma a votare, lui potrebbe dire: ‘Se non voti tu l’elezione non è valida’».
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