Quirinale, il cavillo ministeriale che consentirebbe ai grandi elettori positivi al Covid di votare
Con comprovate motivazioni, accertate dalle autorità sanitarie, ci si potrà spostare da un domicilio a un altro anche se positivi al Coronavirus. Questo è il contenuto della circolare del ministero della Salute pubblicata ieri e chiarita da un’interpretazione diffusa oggi, 14 gennaio. Un allentamento delle restrizioni che vale per tutti i cittadini, ma che diventa particolarmente interessante nell’ottica delle elezioni del presidente della Repubblica. Deputati, senatori e delegati regionali potranno andare a Roma, il 24 gennaio, pur essendo infetti. Solo per chi ha una sintomatologia grave permane il divieto di trasferimento. Ci sono delle clausole da rispettare – come i 300 chilometri massimi se il trasferimento avviene con trasporto privato terrestre -, e restano interdetti i mezzi pubblici. Ma con trasporto aereo o marittimo privato, anche il limite della distanza viene meno.
Allora, per far valere il peso anche di un solo grande elettore, i partiti potrebbero fare follie per organizzare viaggi dedicati ai propri grandi elettori positivi. Salvo che la Camera dei deputati recepisca questa opportunità e organizzi delle modalità di voto per i grandi elettori infetti che si sono spostati in un domicilio romano. Già, perché l’obbligo di isolamento non decade con la circolare. Ma Montecitorio potrebbe istituire un Covid hotel dove far convogliare tutti i deputati, senatori e delegati regionali positivi e raccogliere nell’albergo le schede da portare in Aula per lo spoglio. Oppure potrebbe allestire un seggio volante che transiti tra i domicili di elezione dei grandi elettori infetti e poi, come nell’ipotesi precedente, e che porti le schede alla Camera, unico luogo idoneo, secondo i dettami costituzionali, allo scrutinio.
«Come avevamo segnalato nella conferenza dei capigruppo, era il governo ed è solo il govenro che può autorizzare l’arrivo a Roma di deputati, senatori e delegati regionali positivi o che si trovano in quarantena. Questa circolare e la relativa interpretazione lo conferma», commenta Marco Di Maio, deputato di Italia Viva, a Open. «Ora devono essere i questori e gli uffici della Camera a valutare come gestire questa possibilità, avendo cura di salvaguardare al massimo la salute dei contagiati o in quarantena che arrivano a Roma, ma soprattutto – conclude – la salute delle persone che stanno bene e che non si devono contagiare. Confido nella loro capacità organizzativa».
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