Psicodramma del Milan, l’errore clamoroso dell’arbitro (che si scusa): lo Spezia ribalta. Anche Salvini è furioso – Il video
Dall’esultanza per il sorpasso alla rabbia per l’ingiustizia subita è stato un attimo per i tifosi del Milan, dopo che nel finale contro lo Spezia si sono visti prima annullare un gol e poi rimontare dalla squadra dell’ex inter Thiago Motta. A far infuriare i rossoneri è stato l’errore clamoroso dell’arbitro Serra, che ha fischiato una punizione per i milanisti nonostante Messias stesse segnando convinto che il direttore di gara concedesse il vantaggio. Lo stesso Serra si è messo le mani in testa e ha ammesso l’errore. Ma come se non bastasse, la partita è andata avanti fino al 96′, quando lo Spezia con Gyasi ha trovato il 2-1 che ha chiuso la partita che doveva valere per il Milan il sorpasso in classifica sull’Inter, in una beffa crudele. La rabbia sui social dei milanisti è stata incontenibile, in testa il leader della Lega Matteo Salvini, che senza tanti complimenti ha parlato di: «Arbitro da schifo!», augurandosi che la società si faccia sentire.
Ancora incredulo Pioli a fine partita, quando ha raccontato di aver: «provato a calmare i ragazzi, ma non ci sono riuscito». E sul gol subito in pieno recupero prova a dividere le colpe: «Sapevamo di aver subito un torto e abbiamo perso lucidità». Una scena che Pioli riguarda e ancora fatica a crederci: «È stato strano anche perché ha fischiato poco durante la partita, poi ha fermato il gioco su Rebic in un’intervento che forse non era neppure fallo. È una serata storta». L’errore di Serra nel recupero di Milan-Spezia è stato evidente. Al punto che subito dopo la partita, beffardamente finita con la vittoria dei liguri, il vicedesignatore degli arbitri di Serie A, Andrea Gervasoni, si è sentito in dovere di scusarsi con la dirigenza rossonera. «Mi dispiace davvero», avrebbe detto ai dirigenti del Milan dopo quell’errore che ha sostanzialmente deciso la partita. Dall’Aia, l’associazione degli arbitri, per ora non ci sarebbe stata alcuna posizione ufficiale. Ma l’imbarazzo è «l’ovvio rincrescimento» del mondo arbitrale è praticamente impossibile da nascondere.
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