Turchia, l’attivista Osman Kavala resta in carcere: «Nessuna possibilità di avere un processo equo»
L’attivista e imprenditore turco, Osman Kavala, resta in carcere. La decisione è stata presa oggi, 17 gennaio, dal tribunale penale di Istanbul. L’uomo si trova in carcere dal 2017, con l’accusa di aver partecipato al golpe fallito del 2016. Oltre a Kavala, oggi compariranno a processo altre 51 persone, imputate per le proteste fallite nel parco di Gezi. Secondo quanto riportato dall’agenzia turca Bianet, Osaman non si è presentato all’udienza, dichiarando che non avrebbe avuto «nessuna possibilità di avere un processo equo» e «la sua partecipazione alle udienze e la presentazione di una difesa sarebbe insignificante». In compenso, il processo è stato seguito dai maggiori rappresentanti dell’opposiozione, Ozgur Ozel, Sezgin Tanrikulu e Ali Seker e dai rappresentati dei consolati di Svezia, Francia, Italia, Belgio, Norvegia, Paesi Bassi, Unione europea e Stati Uniti. Lo scorso ottobre, infatti, dieci diplomatici, tra cui gli ambasciatori di Stati Uniti, Francia e Germania, avevano firmato un appello per chiedere la liberazione del dissidente. Come risposta, il presidente Erdogan, aveva deciso di dichiararli ufficialmente persone non grate e quindi di cacciarli definitivamente dal Paese.
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