Beppe Grillo indagato a Milano, l’inchiesta sui contratti pubblicitari del suo blog. Perquisita anche la Casaleggio associati
Il fondatore del M5s, Beppe Grillo, è indagato dalla procura di Milano per traffico di influenze illecite. Il comico sarebbe finito sotto inchiesta per alcuni contratti pubblicitari che la compagnia di navigazione Moby aveva sottoscritto con il blog beppegrillo.it. Accordo che prevedeva, per il 2018/2019 quindi per due anni un compenso di 120 mila euro l’anno, e commissionava al blog uno spot mensile con e messaggi pubblicitari, contenuti redazionali e interviste a «testimonial» della Moby da far uscire anche sui social. È del 2018 un altro accordo tra Moby e la Casaleggio Associati, perché la piattaforma oggi gestita da Davide Casaleggio, non indagato e figlio di Gianroberto, l’altro fondatore del Movimento, realizzasse «un piano strategico e la gestione di iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder del settore marittimo sulla limitazione dei benefici fiscali del Registro Internazionale alle sole navi che imbarcano equipaggi italiani o comunitari», per «sensibilizzare le istituzioni e raggiungere una community di un milione di persone». Compenso fino a 600 mila euro con 250 mila per il primo anno a obiettivo raggiunto.
L’inchiesta
L’inchiesta è guidata dalla Guardia di finanza, coordinata dall’aggiunto Maurizio Romanelli e dalla pm Cristiana Roveda. Perquisizioni e acquisizioni di documenti sono ora in corso nella sede legale della Beppe Grillo srl e della Casaleggio Associati srl. In particolare è in corso una inchiesta per bancarotta su Moby, ammessa recentemente al concordato preventivo, coordinata dal pm Roberto Fontana, e con il patron Vincenzo Onorato e il figlio indagati. È da un filone di questa indagine che nasce l’indagine sul fondatore del M5s per traffico di influenze illecite, innescata da una relazione depositata da un consulente tecnico della procura.
Al centro del fascicolo di indagine ci sono “trasferimenti di denaro” da parte del gruppo Onorato alla Beppe Grillo srl, società che gestisce il suo blog, per il pagamento tra il 2018 e il 2019 di contratti pubblicitari. Nella relazione tecnica da cui ha preso il via l’indagine, allegata al concordato preventivo e che porta la firma di Stefani Chiaruttini, si dà conto di 200 mila euro versati alla Beppe Grillo srl per un contratto dal marzo 2018 al marzo 2020 «volto ad acquisire visibilità pubblicitarie per il proprio brand sul blog» di Grillo stesso, di 600 mila euro per la Casaleggio Associati per due anni per «sensibilizzare le istituzioni sul tema dei marittimo» e ancora per «raggiungere una community di riferimento di 1 milione di persone».
L’Ufficio di informazione finanziaria della Banca d’Italia, ricostruisce il Corriere della Sera, aveva segnalato i pagamenti da parte di Moby al blog di Grillo e alla società di Casaleggio come potenzialmente sensibili, in base alla normativa antiriciclaggio, «sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, sia per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte».
È stato ritenuto «indispensabile acquisire la documentazione relativa ai contratti» perché «Onorato ha richiesto a Grillo una serie di interventi a favore di Moby spa che Grillo ha veicolato a una serie di esponenti politici trasferendo quindi al privato richiedente le relative risposte», spiega una nota diffusa in mattinata dal procuratore di Milano Riccardo Targetti.
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