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L’ospedale Galeazzi di Milano rifiuta i pazienti non vaccinati? Pregliasco a Open: «Sono fragili e a rischio» – L’intervista

19 Gennaio 2022 - 14:35 Giada Giorgi
Il virologo commenta le notizie di stampa su una comunicazione interna all'IRCCS Istituto "Galeazzi" di Milano di cui Pregliasco è direttore sanitario, che conteneva l'indicazione di accettare solo pazienti protetti con vaccino

«Abbiamo pazienti Covid positivi, in questo momento 22 ricoverati, ci arrivano ogni giorno pazienti contagiati dal pronto soccorso e per questo abbiamo dedicato un’area grigia di pronto intervento e un intero piano del nostro ospedale al fine di garantire la massima sicurezza degli interventi. Qui si tratta di un’emergenza e i pazienti vanno curati in sicurezza». Così il professor Fabrizio Pregliasco raggiunto al telefono da Open risponde alle polemiche e non poche minacce che nelle ultime ore hanno assalito lui e l’ospedale di cui è Direttore Sanitario. La notizia di una comunicazione interna al “Galeazzi” di Milano che invitava gli operatori ad accettare solo pazienti con Super Green pass era stata diffusa nella serata di ieri, 18 gennaio, durante la trasmissione Fuori dal coro e oggi riportata da La Verità.

Da lì i gruppi No vax e No Green pass di Telegram sono tornati a riempire le chat Telegram di insulti e minacce di violenza. L’ospedale si è affrettato a smentire tutto con una nota ufficiale ma ora il virologo Pregliasco spiega nel dettaglio cosa sta succedendo all’interno delle corsie. «Abbiamo dato indicazione di rivalutare i casi singoli soprattutto su operazioni non urgenti. E uno dei criteri principali è quello delle condizioni di fragilità. Se un paziente presenta situazioni critiche, non urgenti, il trattamento sarà spostato un po’ più in là. Si spera con una distanza di un mese, quando la situazione epidemiologica si sarà attenuata».

Ma il punto è capire se tra i criteri presi in considerazione dalla Direzione del “Galeazzi” e quindi anche dal prof. Pregliasco ci sia anche il fatto di non essere vaccinati. «Il non essersi protetti dal virus attraverso il vaccino corrisponde certamente a una delle condizioni di fragilità che in questo momento metterebbero a rischio tutti i soggetti che entrerebbero nella nostra struttura. Non stiamo rifiutando di curare nessuno», spiega Pregliasco, «ma tra due pazienti con un alluce valgo, uno vaccinato e uno no, si valuterà più probabile una proroga per la cura della persona non protetta da Covid-19, tra i due casi senza dubbio il soggetto più fragile». E aggiunge: «I non vaccinati dunque vengono curati se urgenti, se non urgenti spostiamo i loro trattamenti perché considerati troppo fragili ed esposti a un rischio infettivo. Non possiamo garantire ora la sicurezza di queste persone che possono comunque mettere a rischio l’intero sistema sanitario».

«Le minacce? Ricordo che questa è un’emergenza»

Nelle ultime ore il mondo No vax e No Green pass di Telegram si è scatenato contro il virologo. Il gruppo Basta Dittatura torna all’attacco contro lo scienziato diffondendo i suoi dati personali e l’indirizzo di casa. «Sapete cosa fare», scrivono gli organizzatori. «Se fosse vero Pregliasco merita la galera», «Pezzo di m**, vigliacco», «Assassino criminale», «Gli tagliamo le braccia e le gambe a questo verme», «Uno schifoso che deve essere ammazzato», sono solo alcuni dei messaggi comparsi a centinaia sulla chat «anti dittatura sanitaria» . A chi si indigna per una diritto alla cura non riconosciuta Pregliasco risponde: «Voglio ricordare che siamo in emergenza e in emergenza vanno prese scelte per garantire la più alta sicurezza possibile. Il diritto alla cura per i casi urgenti e importanti non è mai venuto meno».

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