Quirinale, il vertice Letta-Conte-Speranza: «Lavoriamo insieme per un presidente autorevole» – Il video
Non in territorio neutro come la Fondazione Arel, già luogo di incontro tra il segretario Dem e il leader del Movimento. Questa volta il vertice dell’autoproclamato campo progressista si è tenuto a casa di Giuseppe Conte. Poco prima delle 9 del mattino del 19 gennaio, Enrico Letta è arrivato nell’abitazione del presidente M5s per un vertice sulle elezioni del presidente della Repubblica. Presente anche il leader di Leu e ministro della Salute, Roberto Speranza. L’incontro è durato circa un’ora. Al termine, i tre leader hanno pubblicato un inedito tweet congiunto: «Ottimo incontro. Lavoreremo insieme per dare al Paese una o un presidente autorevole, in cui tutti possano riconoscersi. Siamo aperti al confronto. Nessuno può vantare un diritto di prelazione. Tutti abbiamo il dovere della responsabilità».
Gli indizi nascosti nel tweet
L’articolo indeterminativo declinato al femminile, posto prima del maschile, potrebbe essere solo un’accortezza nel solco della parità di genere. Oppure nascondere un indizio: che i tre leader del centrosinistra stiano lavorando al nome di una donna per succedere a Sergio Mattarella? In attesa che i tre partiti svelino qualcosa in più, la seconda traccia da seguire, leggendo il tweet, è quella sul diritto di prelazione: a differenza di quanto emerso nelle prime fasi delle trattative, in cui si è dato al centrodestra, coalizione con il maggior numero di grandi elettori, la possibilità di avanzare per primo un nome, adesso il campo progressista sembra essere pronto a prendere l’iniziativa.
Le prime dichiarazioni
All’uscita dalla residenzia contiana, Letta ha detto che nel vertice non si è raggiunta «alcuna intesa sui nomi, perché ne parleremo con il centrodestra nei prossimi giorni». Conte, lasciando l’abitazione, si è soffermato invece ulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Beppe Grillo, indagato per traffico di influenze illecite: «Esprimo vicinanza a Grillo, sono fiducioso». Parlando del tema Quirinale, poi, il leader pentastellato ha detto che la coalizione progressista è «pronta a un’azione forte. Vanno rimosse le candidature di parte come quella di Berlusconi». Conte, come Letta, non ha fatto riferimento ad alcuna candidatura specifica: «Avrete sicuramente delle proposte quando faremo il confronto anche con le altre forze».
Conte: «È opportiuno che Draghi resti a Palazzo Chigi»
Fonti del Movimento avrebbero riferito che i 5 stelle sono «disposti ad adottare qualsiasi strategia per far saltare la candidatura di Silvio Berlusconi, compresa l’uscita dall’Aula». La possibilità di un Aventino, dunque, è concreta. «C’è totale sintonia – rimarcano le stesse fonti all’Adnkronos – nel dire che la candidatura di Silvio Berlusconi va assolutamente superata». Conte, nel corso del summit, avrebbe insistito sulla necessità di «trovare un nome alternativo – perché – è opportuno che Mario Draghi resti alla guida di Palazzo Chigi». La motivazione del pentastellato è che un esecutivo, senza l’ex governatore della Bce, sarebbe troppo instabile. Adesso, i leader del campo progressista si aspettano «un segnale dal centrodestra per superare la candidatura di Berlusconi».
Enrico Borghi, deputato del Pd, ha smentito che al vertice si sia parlato di nomi. Compreso quello di Draghi. Alla domanda dell’agenzia sullo stop di Conte al passaggio del presidente del Consiglio al Colle, Borghi ha replicato: «Nomi non se ne sono fatti perchè i nomi saranno oggetto del lavoro delle delegazioni. Noi abbiamo chiarito più volte che Draghi è un valore aggiunto per il Paese e serve un percorso che comunque tuteli una risorsa importante per il Paese». I Dem, a differenza dei grillini, lasciano aperta dunque la possibilità di una candidatura di Draghi. Poi, in seconda battuta, altre fonti del M5s hanno riferito all’Ansa che durante il summit non si è parlato di Draghi, ma solo di strategia. Sembra chiaro che all’interno del Movimento ci sono spin doctor che remano in direzioni opposte.
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