Il No vax Djokovic ha l’80% di una misteriosa azienda che lavora a cure anti Covid
Per il super campione di tennis Novak Djokovic la pandemia è stata l’avversaria più grande. Forse è per questo che si sta impegnando così tanto a trovare una cura contro il Coronavirus che non preveda la somministrazione di un vaccino e «mettere le mani su un altro Grande Slam prima che sia troppo tardi». Secondo quanto riportato da Reuters, il tennista serbo è socio di maggioranza di un’azienda biotecnologica danese, che lavora per sviluppare un farmaco anti-Covid. La «misteriosa società» – come scritto da Forbes – è la QuantBioRes, di cui si sa poco e nulla. La rivista statunitense ha infatti notato come l’ultimo aggiornamento del sito web dell’azienda risalga al luglio del 2020 e non si trovino informazioni sui dipendenti e i rapporti di affari.
L’amministratore delegato, Ivan Loncarevic, ha spiegato a Reuters che l’acquisizione delle quote di partecipazione da parte del tennista è stata effettuata nel 2020: Djokovic possiede il 40,8%, mentre la moglie Jelena il 39,3%, per un totale dell’80% delle azioni della società. L’azienda sta cercando di sviluppare un peptide capace di impedire al virus di infettare cellule umane, e prevede di avviare degli studi clinici nel Regno Unito l’estate prossima. Sul profilo Linkedin di Loncarevic si legge inoltre che la società ha a disposizione 69 milioni di euro provenienti da fondi pubblici e privati dell’Unione europea e della Danimarca. Il Ceo ha poi affermato che c’è un’equipe di ricercatori già al lavoro in diversi Paesi, come Danimarca, Australia e Slovenia.
Interrogato sulla questione dall’agenzia Reuters, il portavoce di Djokovic ha preferito non commentare. C’è da dire che il campione di tennis è uno dei più ricchi al mondo: Forbes lo ha inserito tra i più pagati nel 2021, calcolando i guadagni da giocatore a 4,5 milioni di dollari, oltre ai 30 milioni che avrebbe guadagnato fuori dal campo. Eppure c’è una cosa che Djokovic non ha: il tempo. I tennista ha infatti ormai 34 anni e diminuiscono le sue chance di essere ricordato come il più grande giocatore della storia. Quest’anno avrebbe voluto «disperatamente» giocare agli Australian Open per ottenere il 21esimo Grande Slam, superando così i suoi storici rivali Roger Federer e Rafa Nadal. Ma sembra proprio che il tennista serbo quest’anno potrà giocare ben poco, viste le restrizioni ai viaggiatori non vaccinati in vigore in gran parte dei Paesi. La preoccupazione più immediata è l’Open di Francia, in programma a maggio, dal momento che il ministero dello sport francese ha già dichiarato che non saranno permesse esenzioni sul certificato vaccinale.
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