La riscossa di Sputnik con Omicron? Lo studio italo-russo allo Spallanzani: «Meglio di Pfizer contro la variante»
L’Istituto Italiano di ricerca “Lazzaro Spallanzani” annuncia uno nuovo studio sul vaccino anti Covid Sputnik V condotto da un team congiunto italo-russo di ricercatori, rappresentanti del centro italiano e dal Gamaleya, l’istituto creatore del vaccino russo. «Il vaccino contro il Coronavirus Sputnik dimostra titoli di anticorpi neutralizzanti del virus alla variante Omicron (B.1.1.529) più di 2 volte superiori rispetto a 2 dosi di vaccino Pfizer (2.1 volte superiori in totale e 2.6 volte superiori 3 mesi dopo la vaccinazione)», ha spiegato all’Ansa il fondo sovrano russo RDFI, responsabile per la commercializzazione dello Sputnik. Secondo i dati preliminari del nuovo studio dunque la capacità del vaccino russo di rispondere alla variante Omicron da parte del prodotto russo sarebbe dunque maggiore a quella registrata per Pfizer. «Lo studio», continua la nota, «è stato condotto nelle stesse condizioni di laboratorio dell’Istituto Spallanzani in Italia su campioni di siero comparabili di individui vaccinati con Sputnik V e Pfizer con un livello simile di anticorpi IgG e attività neutralizzante del virus (VNA) contro la variante Wuhan». Il risultato sarebbe quello di una riduzione «significativamente minore (2.6 volte) dell’attività di neutralizzazione del virus contro Omicron in confronto alla variante Wuhan di riferimento rispetto al vaccino Pfizer (riduzione di 8.1 volte per Sputnik V rispetto a 21.4 volte per il vaccino Pfizer)».
«Risultati incoraggianti»
Oltre alla nota stampa, poche ore fa è stato pubblicato su medRxiv un articolo scientifico in preprint, firmato dai 12 scienziati italiani dello Spallanzani e dai 9 russi, tutti guidati dal professor Francesco Vaia, direttore dell’Istituto Spallanzani e Alexander Gintsburg, direttore del Centro Gamaleya. «Tutti i vaccini autorizzati perdono significativamente attività nei confronti di Omicron. I risultati degli esperimenti, condotti in collaborazione tra Istituto Spallanzani e Istituto Gamaleya, hanno documentato che oltre il 70% delle persone vaccinate con Sputnik V mantengono un’attività neutralizzante contro Omicron, e tale attività si mantiene in buona parte anche a distanza di 3-6 mesi dalla vaccinazione». Il team tecnico scientifico dell’Istituto Spallanzani ha definito i risultati degli esperimenti di laboratorio condotti con l’Istituto Gamaleya «estremamente incoraggianti per definire nuove strategie vaccinali in rapporto alla evoluzione delle varianti del Covid».
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