Le nuove regole della scuola: in arrivo il protocollo su tamponi, mascherine e quarantena
Revisione dei tempi della quarantena per gli alunni e nuove disposizioni sui tamponi per gli studenti. Sono queste le due principali nuove regole sulla scuola che stanno mettendo a punto i ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi e della Salute Roberto Speranza. I provvedimenti, già discussi in queste ore dai tecnici e che potrebbero approdare già nel Cdm in programma per oggi, punterebbero a semplificare il sistema. Si sta anche lavorando per trovare il modo di fornire le mascherine Ffp2 agli studenti di medie e superiori che si trovano in regime di autosorveglianza. Si attende poi una circolare o un decreto per chiudere il cerchio. «Abbiamo avviato un percorso con le Regioni e siamo consapevoli serva assolutamente una semplificazione per tutte le norme che riguardano la scuola» ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. «Ragioniamo sul fatto di poter ridurre la quarantena soprattutto tra 12 e 19 anni, tra cui abbiamo l’80% dei ragazzi vaccinati. Iniziare a dire che vaccinati e guariti debbano restare sempre in presenza credo sia un segnale positivo. Inoltre – ha aggiunto – il fatto che dopo 10 giorni di Dad si chieda il tampone agli studenti asintomatici credo può essere una norma da rivedere e semplificare».
Il tracciamento saltato
Ieri si è svolto un vertice tra Bianchi e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Si è parlato dei numeri del ministero sulle classi in Dad, che attualmente rappresentano il 6,6% del totale (anche se i presidi parlavano del 50%), ma anche del fatto che attualmente il tracciamento negli istituti è saltato. Perché le Asl non riescono a garantire il numero di tamponi necessario. Per questo le Regioni chiedono di semplificare le regole. Mentre i presidi sono sempre più stretti tra regole difficili da applicare e l’impegno del governo Draghi sulle lezioni in presenza. Per questo, spiega oggi La Stampa, le regole vanno cambiate. Cominciando dalle scuole elementari. Oggi quando un alunno risulta positivo gli altri vanno in autosorveglianza, limitando gli spostamenti al tragitto casa-scuola e con due test del tampone da effettuare a distanza di cinque giorni. Senza che però arrivino i risultati in tempo. E questo lascia molti studenti prigionieri della Didattica a Distanza, esattamente come succede ai reclusi del Green pass, costretti ad attendere anche dieci giorni lo sblocco della Certificazione Verde Covid-19. Le soluzioni attuali sono due, entrambe pericolose: o lasciare tutti in presenza o mettere tutti in Dad. Per superare l’ostacolo si pensa a una soluzione draconiana: eliminare del tutto i tamponi dal nuovo protocollo.
La regola dei due positivi
Anche la regola dei due positivi che mandano tutta la classe in Dad alle elementari rischia di essere pesantemente modificata. Gli enti locali vorrebbero semplicemente alzare il numero degli studenti positivi per farla scattare. Il punto di mediazione potrebbe essere quello di portare le stesse regole per elementari e medie. Nella scuola secondaria infatti con due contagi vanno in Dad solo i non vaccinati e con tre ci finisce l’intera classe. Ma le Regioni vogliono alzare anche per le medie e le superiori il numero di contagiati. All’orizzonte si intravedono anche modifiche sui test del tampone. E sul certificato di guarigione che deve rilasciare il medico curante. Entrambe le pratiche potrebbero essere eliminate. E sostituite da un test rapido da effettuare in farmacia. L’alunno potrebbe rientrare in classe soltanto mostrando il risultato.
Le mascherine Ffp2
Infine ci sono le mascherine Ffp2. Che saranno offerte gratuitamente a tutti gli studenti in autosorveglianza. Dalla scuola che deve essere rifornita dalla struttura commissariale per l’emergenza. Secondo un piano che alle scuole superiori scatta quando in classe ci sono due contagi accertati. Non cambieranno infine le regole per gli alunni non vaccinati. Ieri intanto sulla questione ha preso posizione il sottosegretario Andrea Costa: «Io ritengo che per coloro che hanno completato il ciclo vaccinale la scuola deve essere sempre in presenza, io credo che sia giusto premiare chi si è reso disponibile alla vaccinazione. Sotto questo aspetto mi auguro che si proceda a una modifica anche per una questione di equità». E ancora: «Dobbiamo dire che per coloro che sono vaccinati la didattica è sempre in presenza perché può servire da stimolo per coloro che non si sono ancora vaccinati e così uniformeremo le regole che si applicano gli adulti anche ai meno adulti».
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