La difesa del rapper Baby Gang davanti al gip: «Non c’entro con quella rapina, ho cambiato vita»
«Ho cambiato vita». Il rapper Baby Gang si è difeso così davanti al gip di Milano, Manuela Scudieri, che l’ha interrogato in merito all’inchiesta su alcune rapine che hanno portato al suo arresto e a quello di altri due rapper, Amine Ez Zaaraoui, noto come Neima Ezza, e Samuel Matthew Dhahri, detto Samy. Baby Gang – il cui vero nome è Zaccaria Mouhib e che è già noto alla forze dell’ordine – ha spiegato di aver «cambiato vita», di aver raggiunto la «stabilità» economica visto che nell’ultimo periodo ha sottoscritto tre contratti musicali con una major. Dunque – ha detto – non vive più di reati, non fa più rapine, non ne ha più «bisogno». Il suo difensore ha chiesto al gip la scarcerazione oppure i domiciliari puntando sul fatto che sull’unica rapina riconosciuta dal giudice a carico del 20enne, risalente al 12 luglio scorso a Vignate (Milano), non ci sarebbero prove schiaccianti. Secondo l’accusa, Baby Gang avrebbe rubato a un ragazzo auricolari, contanti e chiavi dell’auto mentre un’altra persona, non ancora identificata, gli avrebbe puntato contro «una pistola». Baby Gang sostiene invece che, in quelle ore, si trovava in autostrada verso Rimini. Gli altri due arrestati, ai domiciliari, saranno sentiti dal Gip lunedì prossimo.
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