In Evidenza Benjamin NetanyahuDonald TrumpGoverno Meloni
ESTERICoronavirusOMSSanitàUnione europeaVariante Covid

Coronavirus, l’Oms: «Con Omicron è plausibile la fine della pandemia in Europa»

23 Gennaio 2022 - 19:08 Maria Pia Mazza
L'ipotesi del direttore per l'Europa Hans Kluge: «La variante Omicron potrebbe contagiare il 60 per cento degli europei entro marzo e potrebbe dare il via a una nuova fase della pandemia»

Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità, è plausibile che con Omicron l’Europa si stia avviando alla fine della pandemia da Coronavirus, o comunque a una nuova fase mai sperimentata. Il direttore dell’Oms per l’Europa, Hans Kluge, ha dichiarato che considerando che «la variante Omicron potrebbe contagiare il 60 per cento degli europei entro marzo, potrebbe dare il via a una nuova fase della pandemia». Secondo Kluge, è dunque «plausibile» che questa nuova fase possa rappresentare un preludio «che precede la fine della pandemia in Europa». Ma lo stesso precisa: «Non si deve abbassare la guardia a causa delle possibili mutazioni del virus». E del pericolo varianti ha parlato l’alta funzionaria mondiale dell’Oms Maria van Kerkhove. Secondo cui, nel contesto globale, così come accaduto con Delta, la pandemia potrebbe non concludersi con la variante Omicron. «Omicron non sarà l’ultimo ceppo di Sars-CoV-2 di cui sentiremo parlare», ha spiegato in un’intervista alla Bbc la dottoressa. «La variante Omicron, malgrado sia meno grave rispetto alla variante Delta, rappresenta comunque un virus pericoloso – ha spiegato van Kerkhove -. Le persone che si contagiano con Omicron possono risultare asintomatiche, ma possono anche sviluppare sintomi severi, persino mortali».

Insomma, a detta dell’alta funzionaria dell’Oms, «anche i Paesi come il Regno Unito, dove la popolazione ha raggiunto un alto livello di immunità, stanno entrando in una fase diversa della pandemia, ma non è finita». Come spiegato da van Kerkhove, a livello mondiale la pandemia potrebbe non esaurirsi con la variante Omicron, perché la pandemia «è un problema globale e va affrontato con soluzioni globali: ci sono ancora tre miliardi di persone che aspettano la prima dose di vaccino». La mancata immunizzazione della popolazione a livello globale, infatti, potrebbe innescare ulteriori mutazioni del virus: non è detto che queste siano più o meno contagiose, diffusive o letali. Sta di fatto che se non si riuscirà a interrompere la trasmissione del Covid con le vaccinazioni e le misure anti-contagio questo continuerà a circolare e a mutare ancora, travolgendo anche i Paesi che pensano di aver archiviato la diffusione del virus.

Leggi anche:

Articoli di ESTERI più letti