Chi è Elisabetta Belloni e perché il suo curriculum potrebbe portarla a essere la prima donna presidente
Elisabetta Belloni potrebbe essere il nome giusto. Una donna delle istituzioni, diplomatica stimata da tutti, molto apprezzata all’estero, rimasta sempre “tecnica” ma profonda conoscitrice dei meccanismi della politica, ha collaborato con ministri politici di tutti gli schieramenti, riuscendo però a non schierarsi. Nessuno sa per chi vota, e nessuno glielo ha chiesto. Belloni, a maggio 2021, è stata nominata dal premier Mario Draghi direttore generale del dipartimento delle Informazioni per la sicurezza. Ruolo delicatissimo. È la prima donna a capo degli 007 italiani.
La sua carriera e le promozioni bipartisan
63 anni, Belloni si è laureata in Scienze politiche nel 1982 alla Luiss di Roma cominciando presto – a soli 27 anni – la sua carriera diplomatica alla Farnesina, presso la Direzione generale degli Affari politici (era il 1985). Un anno dopo Belloni si trasferisce prima a Vienna, poi a Bratislava dove rimane fino al 1999, quando rientra in Italia, al ministero degli Esteri. Lì ricopre il ruolo di capo della segretaria della Direzione per i Paesi dell’Europa, capo dell’Ufficio per i Paesi dell’Europa centro-orientale e capo della segretaria del Sottosegretario di Stato agli Esteri. Nel 2004 l’allora ministro degli Esteri Franco Frattini (Forza Italia, governo Berlusconi) la nomina capo dell’unità di crisi della Farnesina. Ruolo in cui la confermerà subito dopo Gianfranco Fini, subentrato al ministero. Belloni gestisce, in quel caso, dossier delicatissimi come il rapimento di cittadini italiani in Iraq e Afghanistan e si occupa anche del coordinamento delle ricerche a seguito dello tsunami in Thailandia. Nel 2008, invece, ancora Frattini la nomina direttore generale per la Cooperazione allo sviluppo. Nel 2013, sotto il governo tecnico guidato da Mario Monti (oggi senatore a vita, dunque “grande elettore”), Belloni diventa direttore generale per le Risorse e l’Innovazione, su richiesta del ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.
Un punto di riferimento per Di Maio
Non solo il centrodestra, non solo un governo di tecnici. Nel 2015 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni (governo Renzi) la chiama come capo di gabinetto per poi nominarla segretaria generale del ministero degli Esteri, prima donna a ricoprire questo incarico. Ruolo che continuerà ad avere anche con i successivi governi presieduti da Giuseppe Conte, diventando un punto di riferimento prezioso anche per Luigi Di Maio, ministro degli Esteri. Belloni resta segretaria generale fino alla nomina di Draghi alla guida dei servizi segreti.
Foto in copertina di repertorio: ANSA/ALESSANDRO DI MEO
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