Quirinale, le mosse del centrodestra dopo il ritiro di Berlusconi: cresce l’ipotesi Casellati. Oggi nuovo confronto
A 24 ore dalla prima votazione per il Quirinale, gli occhi sono puntati sui movimenti all’interno del centrodestra, e su quelli di Matteo Salvini in particolare. Ieri, 22 gennaio, dopo il passo indietro di Silvio Berlusconi, fonti della Lega hanno subito fatto sapere che Salvini «ha contattato i segretari degli altri partiti per confermare quanto emerso durante la riunione. Il leader della Lega ha chiarito ai suoi interlocutori che il centrodestra lavora a una rosa di nomi, tutti di altro profilo». Nei panni di aspirante kingmaker, Salvini cerca ora un nome che sia condiviso all’interno della coalizione ma che, a differenza di quello di Berlusconi, possa raccogliere consensi anche nel centro e tra le file del Movimento 5 stelle.
La ricerca di una figura di «alto profilo» e le chance di Casellati
La ricerca di un profilo istituzionale così «indiscutibile da poter trovare consensi anche fuori dalla coalizione», scrive il Corriere della Sera, potrebbe portare alla candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. Le indiscrezioni di palazzo dicono che potrebbe non dispiacere ad ambienti pentastellati, tanto che nel centrodestra qualcuno ha visto la nota del presidente M5s, Giuseppe Conte, come un’apertura in questo senso: «Facciamo un passo avanti e cominciamo un serio confronto tra le forze politiche per offrire al Paese una figura di alto profilo, autorevole, ampiamente condivisa».
Nuovo confronto tra i leader di coalizione, senza Berlusconi
Il vecchio asse giallo-verde potrebbe ricomporsi però anche su un altro nome, quello di Pierferdinando Casini. In ambienti di Forza Italia si vocifera di un’intesa trasversale sull’ex presidente della Camera, anche se fonti del Carroccio smentiscono: «Casini è stato eletto al Senato dal centrosinistra». Il suo nome, però, potrebbe tornare di moda con il passare delle votazioni. Restano accesi i riflettori su Mario Draghi: una sua uscita da Palazzo Chigi potrebbe portare anche a elezioni anticipate, è il ragionamento di Fratelli d’Italia, mentre Salvini e Berlusconi spingono perché resti premier. E nel frattempo si continua a sfogliare la rosa dei possibili candidati: da Letizia Moratti a Marcello Pera, da Franco Frattini a Gianni Letta, passando per Giulio Tremonti e Carlo Nordio. Oggi i leader del centrodestra dovrebbero avere un nuovo confronto, questa volta senza Berlusconi, prima di verificare un’intesa con gli altri partiti.
Leggi anche:
- Quirinale, come si vota il presidente della Repubblica
- Berlusconi: «Avevo i voti ma il Paese non va spaccato. Ho deciso con i miei. Draghi resti al governo»
- Berlusconi si ritira, tutti plaudono (anche gli alleati). Conte: «Era irricevibile». Pd: «Ora un candidato condiviso»
- Sgarbi: «Draghi al Quirinale con Salvini ministro dell’Interno e Di Maio agli esteri»
- Guido De Martini, il leghista che non voterà per il Quirinale: «Mi ribello al Green pass»
- Quirinale, Lollobrigida (FdI): «Nessuna delega a Berlusconi nella scelta del presidente» – L’intervista