Quirinale, il successore del “grande elettore” Fasano sarà proclamato oggi. L’ex ministro Fioramonti bloccato in Sudafrica
I 1.009 grandi elettori previsti per l’elezione del tredicesimo presidente della Repubblica continuano a diminuire: la notizia delle ultime ore è che non voterà neanche Lorenzo Fioramonti, ex ministro dell’Istruzione e deputato di FacciamoEco. Risultato positivo a Covid-19 e attualmente bloccato in Sudafrica, si aggiunge al numero dei grandi elettori che oggi 24 gennaio non parteciperanno al primo scrutinio. Prima di Fioramonti, la tragica scomparsa del deputato Vincenzo Fasano, membro di Forza Italia ha sconvolto il mondo politico. 60 anni e una vita da militante nel Movimento sociale italiano, l’ex consigliere regionale in Campania per Alleanza Nazionale, è scomparso alla vigilia del voto per il Quirinale dopo una lunga malattia. Ma ora da Montecitorio arriva una decisione storica: per la prima volta l’Aula della Camera dei deputati sarà convocata durante la fase di elezione del presidente della Repubblica per la proclamazione di un deputato subentrante. Per le ore 12 la Conferenza dei capigruppo si riunirà al fine di nominare il sostituto elettore di Vincenzo Fasano. L’anomalia è sulla convocazione. Durante l’elezione del presidente della Repubblica le aule di Camera e Senato non vengono generalmente mai convocate.
Il gruppo di grandi elettori che dal 24 gennaio a seguire avranno il compito di eleggere il prossimo inquilino del Quirinale era fino a pochi giorni fa composto da 321 senatori (compresi i sei senatori a vita), 630 deputati e 58 delegati regionali nominati in modo da assicurare la rappresentanza delle minoranze. Oltre i nomi che mancheranno all’appello, ci sarà la votazione nel parcheggio di Montecitorio del deputato Ugo Cappellacci: l’ex presidente della Regione Sardegna, eletto con Forza Italia, ha scoperto due giorni fa di essere positivo al Coronavirus. Al suo secondo contagio, ha raccontato che nelle prossime ore sarà insieme alla trentina di grandi elettori positivi nel drive-in di Montecitorio allestito ad hoc per la votazione. «Noi deputati positivi non entreremo dentro il nostro luogo di lavoro, come previsto per tutti gli italiani. Ma il voto per il presidente della Repubblica è un diritto dovere di chi è eletto. Rappresentiamo persone e territori». In attesa della prima apertura delle urne, prevista per le 15.45 di oggi, si spera di non dover depennare nessun altro dall’importante lista.
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