Roma, gli scioperi e le assemblee degli studenti per Lorenzo Parelli e l’alternanza scuola-lavoro
Gli studenti non si fermano e annunciano di dare di nuovo “battaglia” dopo la protesta del Pantheon di ieri, 23 gennaio, che ha visto scontri tra giovani e forze dell’ordine. L’appuntamento è fissato per il 5 febbraio prossimo, ancora nella Capitale. I rappresentanti dei liceali di tutta Italia si riuniranno nella capitale per un’assemblea nazionale. La scintilla che ha dato l’innesco è la morte di Lorenzo Parelli, il 18enne di Udine finito schiacciato da una putrella nel suo ultimo giorno di stage gratuito, nell’ambito del progetto scuola-lavoro. Per questo i ragazzi chiedono risposte e promettono che sarà una «settimana di agitazioni», come riportato dall’edizione romana de la Repubblica. Ad aprire il giro di assemblee ci pensa il liceo Mamiani di Roma. Stamattina alle 7.40 si è tenuta la prima, tra alunni del triennio; alle 9.40 sarà la volta di quelli del triennio. Il motto riportato sui volantini è un romanissimo «Stacce!». Si uniranno anche gli allievi del liceo Tasso. L’obiettivo dei ragazzi è «unire le forze e decidere come e dove si terrà il prossimo grande appuntamento». «Sempre per Lorenzo», dicono. Tra i più attivi, non solo i ragazzi del neonato movimento della Lupa, ma anche l’Opposizione studentesca d’alternativa. «Siamo scesi in piazza per vendicare Lorenzo, ucciso in alternanza scuola lavoro da un modello di scuola e di società infame. Vogliamo l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro e un modello di scuola diverso, libero dalla speculazione dei privati», hanno detto.
La manifestazione prevista per venerdì
Un’altra manifestazione studentesca è prevista il 28 gennaio. «Non possiamo parlare di incidente – ha detto Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione Degli Studenti -. Ciò è successo perché gli studenti vengono messi a lavorare nello stesso identico contesto in cui muoiono 4 lavoratori ogni giorno. Negli scorsi anni si sono già verificati incidenti gravi che hanno coinvolto studenti in stage. Ciononostante – ha aggiunto – non è stata presa alcuna misura per la loro tutela né si è messo in alcun modo in discussione il modello dell’alternanza scuola-lavoro nel suo complesso».
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