L’indagine sulla morte di Lorenzo Parelli: «Il suo tutor era assente, lui non stava lavorando»
L’indagine sulla morte di Lorenzo Parelli nello stabilimento della Burimec a Launzacco (Pavia di Udine) schiacciato da una putrella punta su due filoni ben precisi. Il titolare dell’azienda, Pietro Schneider, è indagato. Gli investigatori scavano per scoprire cosa è successo alle 14,30 di venerdì scorso. La ricostruzione delle prime ore racconta che una putrella a forma di T pesante 150 chili ha colpito in testa il 18enne mentre era al lavoro davanti al carroponte numero 12648 della Burimec. Ma dai primi riscontri investigativi emerge che in quel momento Parelli non stava materialmente lavorando, ma si trovava in un’area a rischio. Quando è stato soccorso indossava il casco protettivo e i guanti.
La dinamica dell’incidente
Per questo gli investigatori vogliono ricostruire la dinamica dell’incidente. E hanno sequestrato i materiali e ascoltato i testimoni. C’è poi un secondo filone, racconta oggi La Stampa, che riguarda il suo tutor. Chi doveva seguire il percorso del centro di formazione professionale di uno studente iscritto al quarto anno di meccanica industriale all’istituto salesiano Bearzi di Udine? Secondo il quotidiano il suo tutor era assente per malattia. Secondo i regolamenti, un tutor aziendale doveva seguire Lorenzo. Ma il tutor è stato sostituito. Per questo, aggiunge Repubblica, ora gli accertamenti puntano a capire se il cambio è avvenuto secondo le norme, in che modo il nuovo tutor seguiva il diciottenne, se era presente al momento dell’incidente. Almeno quattro operai e il responsabile della sicurezza della Burimec sono stati sentiti in qualità di testimoni.
L’indagine per omicidio colposo sembra essere un passaggio dovuto avendo gli inquirenti la «necessità di svolgere attività di accertamento irripetibile nelle forme garantite di legge». Lo scopo è di «addivenire a una compiuta ricostruzione della dinamica dell’infortunio mortale». La stessa Procura nella nota ha precisato che sono in corso approfondimenti d’indagine per individuare «eventuali ulteriori profili di responsabilità anche a carico di altre figure aziendali». In pratica, occorrerà capire se l’incidente è stato una vera fatalità oppure con il rispetto di regole e accorgimenti poteva essere evitato.
Gli indumenti sequestrati
Gli inquirenti hanno sequestrato alcuni indumenti nel capannone. Una tuta da lavoro blu, un paio di guanti, occhiali e scarpe. Parelli aveva la tuta del suo istituto. Gli operai stavano lavorando alla realizzazione di un impianto di laminazione dell’acciaio lungo 15 metri e largo 7. La barra d’acciaio ha colpito Lorenzo sulla testa, procurandogli lesioni mortali. Nel 2021 in Regione sono morti 22 lavoratori, più del 2019. Ieri intanto la madre ha chiesto verità sulla morte di Lorenzo. E una manifestazione si è svolta ieri al Pantheon a Roma in suo ricordo.
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