Scuola, il governo valuta la riduzione della quarantena. Le Regioni: «Stop alla Dad per i vaccinati»
Le Regioni chiedono al governo di superare il sistema dei colori e semplificare le regole anti Covid per la scuola. In un documento messo a punto dai governatori si legge: «Guardare al futuro e procedere rapidamente verso una normalizzazione della situazione che consenta una ripresa più ordinata e il rilancio del nostro Paese. Questi gli obiettivi che ci siamo posti oggi e che sono la base di una posizione che i Presidenti delle Regioni hanno condiviso in modo unanime». Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, ha sottolineato la necessità di «superare definitivamente il sistema a colori delle zone a rischio assieme all’esigenza che la sorveglianza sanitaria sia riservata ai soggetti sintomatici rappresentano i capisaldi di un documento che sarà inviato al Governo e che sarà una piattaforma imprescindibile per il futuro confronto tra l’Esecutivo e le Regioni».
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, ha aggiunto: «Basta caos nelle scuole. Chi è vaccinato con tre dosi non deve andare in Dad. Restino a casa solo i positivi e chi non è vaccinato». Giani ha anche fatto presente che sotto questo aspetto tutte le Regioni sono sulla stessa linea: «I presidenti delle Regioni, di vario orientamento politico sono tutti compatti: serve un salto di qualità con un adeguamento delle misure Covid all’andamento della pandemia». La sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, ha commentato a stretto giro: «Stiamo lavorando per rivedere le norme, e quindi la quarantena, perché effettivamente molti ragazzi si trovano a stare a lungo in quarantena pur essendo in salute. Dobbiamo assolutamente, almeno per i più piccoli, cominciare a ridurre i giorni della quarantena. Chiaramente non è una scelta che possiamo prendere in autonomia come ministero dell’Istruzione».
In Lazio, intanto, l’assessore Alessio D’Amato ha detto: «È giunto il momento di semplificare la vita a coloro che hanno completato le vaccinazioni, nel Lazio rappresentano il 63% della popolazione over 12 anni. Questi cittadini, indipendentemente dai luoghi di lavoro, studio, socializzazione, devono essere liberi senza certificazioni e tamponi. In assenza di sintomatologia tutte le attività, comprese quelle scolastiche, devono essere mantenute». Ulteriore fattore segnalato dalle Regioni è dato dall’importanza di semplificare la sorveglianza nelle scuole, dove bisogna mettere in isolamento solo i positivi sintomatici: «Sotto questo profilo per non interrompere continuamente l’attività didattica in presenza è opportuno tenere in isolamento solo gli studenti positivi sintomatici».
Immagine di copertina: Ansa
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