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Quirinale, perché il nome nascosto di Salvini è Casellati: «Cara Elisabetta, sarai presidente»

quirinale salvini casellati 1
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Già stamattina il leader del Carroccio potrebbe proporla nel vertice di centrodestra. O proporre uno scambio a Renzi o al M5s: il voto per il Colle in cambio della presidenza del Senato

I tre nomi del centrodestra per il Quirinale (Marcello Pera, Carlo Nordio e Letizia Moratti) nascondono una quarta opzione. La candidata di Matteo Salvini per il Colle è Maria Elisabetta Casellati. E già stamattina il leader del Carroccio potrebbe proporla dopo il no del centrosinistra al tris proposto insieme a Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Ma la strada potrebbe essere anche un’altra. Ovvero quella di forzare la mano prima della quarta votazione, provando a portare la presidente del Senato al Quirinale attraverso un accordo con Matteo Renzi o con il MoVimento 5 Stelle. Dando in cambio proprio lo scranno più alto di Palazzo Madama a chi ci sta.

Lo scambio Senato-Colle

D’altro canto che il nome preferito di Salvini per il Quirinale fosse quello di Casellati non è un mistero. Tanto che, racconta oggi Repubblica, il Capitano aveva già “promesso” il Colle a Casellati nell’estate 2019, quand’era accolto sui palchi col Vincerò, prima durante e dopo il Papeete. E va anche ricordato che durante la crisi di governo, sbagliandosi per ben due volte nella stessa seduta, lei chiamò lui «presidente» (era ministro). Anche il Corriere della Sera oggi attribuisce al centrodestra la tentazione di forzare la mano su Casellati. Salvini è convinto che «ce la si possa fare» e per lui un’elezione della presidente del Senato costituirebbe una chiara vittoria politica da king maker. Esattamente come auspicava per lui Denis Verdini.

Secondo questo scenario il nome di Casellati dovrebbe uscire alla quarta votazione, ovvero quella in programma giovedì. E La Stampa intanto rivela che chi frequenta la Presidente del Senato e l’ha incontrata in queste ore, nel più totale riserbo, scommette che lei ha anche una carta in più. Ovvero è una tra i pochi personaggi politici che sono stati capaci di resistere alla stagione dell’abbraccio del centrodestra con il populismo. E questo potrebbe costituire una freccia in più nel suo arco. Di certo avrebbe tutta Forza Italia dietro di lei. Ma, spiega l’agenzia di stampa Agi, alcune fonti qualificate di Italia Viva fanno sapere che per votare la presidente del Senato la condizione sarebbe che il suo nome arrivasse da un accordo complessivo firmato da tutti. E questo accordo è allo stato impossibile.

Le controindicazioni

Anche perché ci sono molte controindicazioni dietro il nome di Casellati. C’è chi ricorda l’intervista rilasciata a Lilli Gruber durante Otto e Mezzo nel 2011, quando difese a spada tratta la storia di Ruby nipote di Mubarak: «Quando Berlusconi ha incontrato Mubarak prima di questo episodio (quello della telefonata alla questura di Milano per chiedere il rilascio di Ruby, ndr) pare che sia venuto fuori da alcune testimonianze che proprio nell’incontro Mubarak aveva parlato di questa sua nipote, ed era un incontro ufficiale». E ancora: le polemiche con il M5s sui voli di stato utilizzati durante il lockdown e il vestito a nero in segno di lutto portato in occasione del voto di decadenza di Berlusconi da senatore.

Intanto c’è chi guarda con speranza alla crescita dei voti per il presidente uscente Sergio Mattarella: «Sono aumentare le schede e sicuramente lì dentro c’è qualcuno del Movimento», dice all’agenzia di stampa Ansa un parlamentare lamentandosi del fatto che i grandi elettori 5 Stelle vengono tenuti all’oscuro della trattativa vera. Come quella che si è riaperta con gli alleati di centro-sinistra smorzando gli attriti che si erano verificati dopo che erano filtrate notizie sulla cabina di regia che Conte aveva riunito ieri fino a tarda notte. Resta alla finestra Pier Ferdinando Casini, che ieri si è fatto sentire per la prima volta postando una sua foto da giovanissimo su un palco: «La passione politica è la mia vita», ha ricordato l’ex presidente della Camera. Ed è sembrato un messaggio ai grandi elettori che stanno votando.

Draghi amareggiato

Infine c’è Mario Draghi. Il premier, che continua a tenere contatti riservati ad ampio raggio e trascorre la sua giornata al lavoro a Palazzo Chigi, viene descritto dai lanci di agenzia come amareggiato. E si racconta che con Salvini non ci sarebbe intesa sul futuro premier e i futuri ministeri, che non ci si starebbe trovando d’accordo su questo. «Con Draghi al Quirinale le elezioni anticipate sono sicure, con un altro presidente no», dicono fonti leghiste. Mentre chi lavora per lui scommette che con un presidente che non sia Amato o Mattarella il governo salterebbe entro febbraio.

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