Il caso della riunione tra Mosca e le aziende italiane, 3 non partecipano. Putin rilancia: «All’Italia gas a prezzi più bassi»
Ieri era diventato un caso politico. 16 rappresentanti di altrettante aziende italiane hanno incontrato in videoconferenza Vladimir Putin per discutere dei rapporti commerciali con la Russia. Una riunione programmata da tempo ma arrivata mentre le tensioni per la situazione in Ucraina sono sempre più forti. Durante l’incontro Putin ha spiegato che le compagnie energetiche italiane stanno ricevendo gas russo a prezzi «molto più bassi di quelli di mercato». La ragione è legata al fatto che i contratti con il colosso russo Gazprom sono a lunga scadenza, una condizione che consente di avere un vantaggio. Sempre Putin ha ribadito che il prezzo del gas è «significativamente aumentato per la stagione invernale e la carenza di offerta». Secondo i programmi iniziali, il numero dei rappresentati delle aziende italiane doveva essere 19. Di queste però almeno tre avrebbero rinunciato, viste le polemiche sollevate nella giornata di ieri. In molti infatti hanno trovato poco opportuna la decisione di convocare l’incontro proprio in questi giorni. Fra le voci più importanti intervenute in questo dibattito c’è stata anche quella del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica: «Troviamo singolare che manager di rilevanti società italiane, anche a capitale pubblico, tengano oggi, all’insaputa della Farnesina, una conference call con dirigenti di importanti società russe e con l’annunciata partecipazione dello stesso presidente Putin».
La risposta del Cremlino: «Nessun messaggio da Roma»
Dmitry Peskov, portavoce del governo russo, ha spiegato che tra ieri e oggi non è arrivata nessun messaggio formale da Roma: «Gli articoli sui giornali di oggi non hanno molta importanza, il governo italiano non ha fatto alcuna dichiarazione formale in proposito». Peskov ha rivelato anche che nella scelta di alcune aziende di ritirare la partecipazione hanno influito le pressioni ricevute: «Non voglio nominare le aziende che hanno scelto di non partecipare. Stanno circolando fake news e qualcuno sta facendo pressioni su qualcun altro». Il portavoce ha chiarito che la conferenza non aveva nulla a che fare con la situazione in Ucraina: «Questi incontri sono di natura sistematica, e non solo con gli imprenditori italiani, ma anche con le più grandi imprese provenienti da altri Paesi. Questo non è collegato con la situazione attuale, non è collegato a nessuna delle sanzioni».
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