Draghi, Casini, Belloni, Cartabia e Cassese: i nomi caldi per il Quirinale nel giorno del quorum a 505
Il numero da ricordare è 505. Da oggi, con la quarta votazione, il quorum per l’elezione del presidente della Repubblica si abbassa. E i partiti cominciano la vera trattativa per il Quirinale. Che punta su una rosa ristretta di nomi. Il nome nuovo è quello di Sabino Cassese. Il giurista, che Matteo Salvini avrebbe incontrato anche se la Lega ha smentito. Ma secondo quanto risulta a Open il centrodestra si sarebbe compattato sul professore di diritto amministrativo e potrebbe tentare la conta già durante il voto di oggi. La riunione di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è in programma alle 8.30 e la votazione inizia alle 11.
I nomi nella rosa
Poi ci sono Mario Draghi, Pier Ferdinando Casini ed Elisabetta Belloni. Questa è la rosa su cui trattano centrodestra e centrosinistra secondo il Corriere della Sera. Secondo il quotidiano il nome dell’attuale dirigente del Dis, che è emerso alla vigilia dell’apertura del voto come ha raccontato Open, rappresenta quella garanzia istituzionale che potrebbe portarla al Quirinale. Oppure a Palazzo Chigi, se invece alla fine il nome giusto dovesse essere quello dell’attuale premier. Che non ha rinunciato alla corsa e punta il quinto scrutinio nonostante anche ieri il leader della Lega, interpellato sulla possibilità, è tornato a sottolineare che di Draghi c’è bisogno al governo. Nella stessa dichiarazione però Salvini ha sdoganato Casini. Che finora è sembrato più di tutti il vero candidato di Matteo Renzi.
E che però potrebbe trovare all’improvviso la convergenza per il semplice fatto che non sarebbe un nome del tutto inviso al centrodestra. Certo, in Forza Italia ancora ricordano i tempi in cui insieme a Follini mise in difficoltà i governi Berlusconi. Ma a quanto pare lui stesso si è fatto sentire con il Cavaliere e già ieri ha ricevuto 52 voti. Il nome però non sembra piacere al MoVimento 5 Stelle. Che invece tiene ancora in mente gli screzi politici degli ultimi anni. Un pezzo dei grillini minaccia di andarsene all’opposizione in caso di elezione di Casini al Colle. E l’ex presidente della Camera è avvertito come una minaccia nei confronti del bipolarismo anche da Fratelli d’Italia.
Chi vuole essere presidente?
Dall’altra parte del fronte, Repubblica segnala il nome di Marta Cartabia. L’attuale ministra della Giustizia è considerata la persona giusta anche per prendere il posto di Draghi a Palazzo Chigi. Secondo il quotidiano soprattutto Salvini è davanti a un incrocio pericoloso. Può accettare il confronto con Pd e M5s e convergere su una soluzione “terza”, magari istituzionale, forse intestandosela ma comunque rinnegando la primazia della sua coalizione. Oppure può seguire la “spallata” chiesta da Giorgia Meloni: salverebbe forse il centrodestra (con rilevanti perdite fra Fi e centristi) ma in caso di vittoria farebbe probabilmente cadere il governo. Mentre in caso di sconfitta direbbe addio alla leadership del centrodestra.
Il nome di Cassese è in pista nonostante le smentite. Fonti del Nazareno, interpellate dall’agenzia di stampa Ansa su un’eventuale proposta su un nome condiviso, rispondono che verrà valutata, ma nei tempi giusti: «Sono scelte che riguardano il futuro del Paese, non si fanno in due ore». Secondo fonti di centrosinistra non è ancora escluso che oggi il centrodestra decida di votare un suo nome nella quarta votazione. A quel punto Pd, M5s e Leu dovrebbero scegliere se indicare un loro candidato o votare, come più probabile, scheda bianca. In questo caso, però, si teme che il caos possa aumentare. Sia a destra, se i franchi tiratori fossero numerosi, Sia a sinistra, se ad esempio una parte del Movimento riuscisse a bruciare la candidatura di Casini.
Gli altri nomi: Amato, Mattarella, Casellati e Moratti
Poi ci sono gli altri nomi. Uno è quello di Giuliano Amato, che domani diventerà presidente della Corte Costituzionale. Il Dottor Sottile di Bettino Craxi ha il profilo giusto e uno scarso gradimento tra i partiti. Sergio Mattarella è stato il più votato durante lo scrutinio di ieri. E secondo autorevoli pareri come quello di Gianfranco Micciché sarebbe soltanto in attesa di una chiamata perché un siciliano vero non si offrirebbe mai da sé per una carica ma attenderebbe di essere pregato. Visti i tanti segnali di questi ultimi tempi, però, una richiesta di bis a Mattarella potrebbe non finire esattamente in gloria. L’attuale presidente del Senato Elisabetta Casellati è in attesa di una chiamata. Così come Letizia Moratti, presente nella rosa di centrodestra che comprendeva anche Carlo Nordio e Marcello Pera. Un altro nome è quello di Paola Severino. La notte avrà portato consiglio?
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