Il vaccino Pfizer non contiene cellule fetali o enzimi bioluminescenti
Ci segnalano un articolo di Renovazio21 che ricalca l’intervista di LifeSite dell’ottobre 2021 a Melissa Strickler, presentata come “ex dipendente di Pfizer“. Prima sostiene che il vaccino contro il nuovo Coronavirus della Casa farmaceutica conterrebbe l’enzima bioluminescente luciferasi, poi parla di linee cellulari provenienti da feti abortiti, usate per la creazione del vaccino: «Le cellule HEK-293 sono state scelte per la loro capacità di crescere e […] a suo dire, sarebbero fondamentalmente “cellule cancerose” di un bambino abortito», riporta Renovatio21. Altri siti a corredo di questi contenuti, associano l’immagine truculenta di un feto morto. Avevamo già visto in diversi articoli del progetto Open Fact-checking quanto queste affermazioni siano infondate (per esempio qui, qui e qui).
Per chi ha fretta:
- Le linee cellulari umane vengono coltivate autonomamente, senza necessitare l’utilizzo continuo di feti.
- Tali cellule si usano nella ricerca in vitro, ma non è da queste che derivano i vaccini a mRNA.
- Altre proteine bioluminescenti come la luciferasi hanno senso nella ricerca in vivo, per esempio sui topi.
Analisi
Ecco un post Facebook dove viene condiviso un articolo del sito amatoriale Verdades Ofenden attraverso un link che traduce automaticamente il testo in italiano:
” SIERI GENICI FATTI TRAMITE VIVISEZIONE DI FETI UMANI VIVI !!! “
Questo sono i \/@cc!n! che vi fanno iniettare !
L’informatrice Melissa Strickler, che lavora come revisore della qualità di produzione per Pfizer, si è recentemente fatta avanti con e-mail interne all’azienda che rivelano le pratiche orribili che Pfizer impiega per produrre le iniezioni che vengono dispensate nel corpo delle persone per la “salute pubblica”.
“Per raccogliere un rene embrionale vitale (…) i bambini sufficientemente sani con reni adeguatamente sviluppati devono essere rimossi dall’utero, vivi, di solito con taglio cesareo, e i loro reni tagliati”, spiega un documento Pfizer. “Questo deve avvenire senza anestesia per il bambino, che diminuirebbe la vitalità degli organi “. “Farsi vaccinare” contro il covid è simile a commettere sacrifici di bambini Per una delle linee cellulari, nota come HEK 293, che è stata utilizzata nell’iniezione covid di Pfizer, una ragazza innocente ha dovuto essere uccisa in modo “subdolo”. I suoi organi sono stati successivamente utilizzati per le “indagini” sulla puntura risultante. ” La rimozione dei suoi organi è stata la causa diretta della sua morte, prima della quale era una bambina viva, fuori dal grembo materno “, affermano ulteriormente i documenti. Ciò significa che chiunque si inietti con un vaccino covid Pfizer partecipa al sacrificio rituale del bambino.”
La proteina luciferasi
La proteina luciferasi è stata utilizzata nelle sperimentazioni pre-cliniche sui topi per simulare il funzionamento della Spike, ovvero l’antigene di SARS-CoV-2, la cui produzione viene indotta dai vaccini per stimolare la produzione di anticorpi. Ne avevamo trattato in merito a uno studio di Pfizer per la Sanità giapponese. Grazie alla sua bio-luminescenza è possibile fare degli studi di bio-distribuzione, come chiarito dall’Ema in un comunicato del 25 maggio 2021.
Tale ricerca mostrava che la sostanza svaniva entro nove giorni dalla somministrazione. Studi di questo tipo sono ben noti all’EMA e non è emerso alcun problema significativo nella bio-distribuzione. L’mRNA che codifica la luciferasi svanisce nell’Organismo senza conseguenze. Cosa c’entri tutto questo con l’mRNA codificante la Spike non ci è dato saperlo, né le ragioni per cui Pfizer dovrebbe distribuire un vaccino che codifica un enzima diverso.
La linea cellulare HEK-293
Sul sito Renovatio21 riportano il seguente virgolettato: «Rimangono in silenzio perché sanno che se dicessero “sì, abbiamo usato linee cellulari fetali nello sviluppo di questa cosa”, non potrebbero negare le esenzioni religiose». L’obiettivo è quello di permettere l’esenzione dalla vaccinazione per motivi religiosi.
La linea cellulare HEK-293, similmente ad altre utilizzate in ricerche analoghe, derivano dalle cellule renali di un feto abortito spontaneamente nel 1973. Probabilmente per molti sarà un’ovvietà, ma dobbiamo essere precisi: no! non è necessario usare continuamente dei feti, perché le linee cellulari vengono coltivate.
Nelle narrazioni pro-life e anti-aborto è comodo usare come spauracchio l’idea che nel mondo delle sfortunate madri vengano indotte ad abortire per la ricerca scientifica, cosa che non ha molto senso se c’è la possibilità di coltivare in continuazione queste linee cellulari.
Per altro tali cellule vengono usate per verificare in vitro la presenza di un patogeno – e così isolarlo -, oppure in che modo un determinato principio attivo si comporta. Non ha alcun senso ritenere che ne resti traccia nei vaccini, perché non derivano direttamente dalle linee cellulari. Potete approfondire nel nostro articolo sulla catena di produzione dei vaccini a mRNA.
Il video di Project Veritas
Come riportato dai colleghi di APNews, il gruppo noto con il nome di Project Veritas aveva diffuso un video riguardo a presunte email della Pfizer dove avrebbero ammesso che il vaccino contenesse «cellule fetali abortite». Lo stesso video, però, non dimostra l’accusa in quanto le email citano l’utilizzo delle cellule per testare il vaccino.
Del gruppo Project Veritas ne avevamo parlato in un precedente articolo:
Il gruppo Project Veritas si è specializzato in attività di operazioni sotto copertura al fine di ottenere prodotti multimediali ingannevoli per screditare politici e giornalisti. Nel 2017 una donna si era presentata ai giornalisti del Washington Post per sostenere che il candidato Repubblicano Roy Moore l’avesse messa incinta da adolescente, trovandosi costretta ad abortire a 15 anni. Una storia completamente falsa che la testata americana ha evitato di riportare viste le incongruenze nei racconti forniti, ma soprattutto perché la donna ha tentato più volte di ottenere delle opinioni sulla vicenda da parte dei giornalisti del Post. Questi ultimi, insospettiti, hanno successivamente scoperto che la donna è stata vista entrare negli uffici di New York del Project Veritas, intrattenendosi al suo interno per più di un’ora. A seguito della scoperta, non ha più risposto alle telefonate dei giornalisti del Post.
Non solo giornalisti e politici. Tra le campagne di disinformazione portate avanti da Project Veritas c’è quella volta a screditare l’organizzazione Planned Parenthood a favore delle campagne anti abortiste americane. L’operato del gruppo aveva permesso la diffusione di video modificati successivamente pubblicati su YouTube.
Conclusioni
Come abbiamo visto in diversi articoli non ha nessun senso ritenere che i vaccini debbano la loro produzione agli aborti o che restino tracce di linee cellulari umane nelle fiale. Ha ancor meno senso l’idea che vengano distribuiti vaccini che inducano la produzione dell’enzima luciferasi. È difficile che tutto questo possa rimanere ignoto a milioni di ricercatori in tutto il Mondo, inoltre non avrebbe alcuna utilità, nemmeno nell’ambito di un fantomatico complotto.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Facebook per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Facebook.
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