Salvini vuole federare il centrodestra (senza Meloni): «Facciamo come i Repubblicani in Usa»
«È inutile nasconderci dietro un dito. Le votazioni per il presidente della Repubblica hanno mostrato la potenziale forza ma anche i limiti, della coalizione di centrodestra come è attualmente». In un’intervista a Il Giornale oggi Matteo Salvini lancia l’idea di una «federazione di centrodestra delle forze che appoggiano il governo Draghi». Escludendo quindi dalla coalizione Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. «Non basta sommare le nostre forze ma è necessario che si cominci a ragionare in un’ottica veramente unitaria. È giunto il momento di federarci. Solo un nuovo contenitore politico delle forze di centrodestra, a cominciare da quelle che appoggiano il governo Draghi, può agire in modo incisivo. Il nostro modello può essere quello del Partito Repubblicano americano», afferma il leader della Lega.
«Ci troviamo a un bivio» afferma Salvini: «Vivacchiare può significare morire, decidersi per un cambiamento e federarsi è un rischio, ma anche un’opportunità. È l’occasione per cambiare il centrodestra e, con esso, trasformare, finalmente e in modo sostanziale, anche l’Italia. Ora o mai più». E ancora: «Per federarci – spiega il leader del Carroccio – abbiamo bisogno di superare gli egoismi: non annullando, ma valorizzando le nostre differenze e facendole poi convergere in una sintesi in cui tutti si possano riconoscere».
Con delle priorità: «Cominciare dall’economia; una fiscalità non punitiva come quella attuale; realizzare il nostro progetto di flat tax; uno Stato da riformare, con tutta la sua amministrazione e la sua burocrazia; una seria riforma della giustizia, che vogliamo autonoma e ‘terza’; sicurezza e legalità, contro la violenza diffusa; contro il fanatismo islamico e contro ogni forma di intolleranza; valori cristiani e famiglia che vogliamo tutelare; che l’Italia si doti di una politica energetica che la renda autonoma e che sia nello stesso tempo ecologicamente sostenibile; pensare ad un sistema di regole equilibrate e di buonsenso che conducano a una transizione ecologica senza fanatismi».
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