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Grafene o colesterolo nei vaccini Pfizer? Le fantomatiche scoperte di Campra, Delgado e Biscardi prive di fondamento

Dal grafene ai circuiti capaci di comunicare via Bluetooth, ecco cosa non torna dalle presunte scoperte del team spagnolo di Quinta Columna

Ci segnalano il filmato di una intervista di Rocco Mascitti allo scomparso Domenico Biscardi, noto per aver diffuso contenuti molto apprezzati negli ambienti No vax, riguardo a complotti legati al nuovo Coronavirus e i vaccini. Biscardi parla di un video riguardante uno studio di Pablo Campra presentato da Ricardo Delgado Martín di La Quinta Columna, recentemente intervistato in una trasmissione condotta dal responsabile del sito ImolaOggi su Canale Italia. Si parla di foto in microscopia elettronica, che mostrerebbero come il vaccino di Pfizer conterrebbe ossido grafene e/o circuiti elettronici. Una narrativa proposta da circa un anno, senza effettive prove a supporto.

Per chi ha fretta:

  • La fonte di Biscardi è un filmato dove Delgado mostra delle piastrine contenenti a suo dire tracce di grafene e/o circuiti.
  • Da un anno Delgado promuove uno studio di Campra, basato su analisi inconcludenti, smentite dall’ateneo in cui si sarebbero svolte.
  • Le immagini al microscopio, senza sapere come è stato trattato il contenuto, non dimostrano niente.

Analisi

Durante l’intervista viene trasmesso un filmato in spagnolo dove Delgado mostra quelle che dovrebbero essere – secondo lui – le prove di contaminanti nel vaccino, ottenute “seccando” i contenuti di una fiala. Per la precisione, secondo quanto riportano Mascitti e Biscardi, quel che mostra il presunto esperto sarebbero tracce di «circuiti stampati», di cui il grafene sarebbe un indizio.

Questa narrativa circola da un anno una narrazione identica, basata inizialmente su un documento promosso dallo stesso Delgado, firmato da Campra associando l’operato all’Università di Almeria in Spagna. Precisiamo fin da subito che lo stesso Ateneo ne ha disconosciuto la validità.

Pablo Campra | I presunti circuiti stampati nel vaccino di Pfizer.

Nel presentare il filmato lo stesso Biscardi sembra accennare a un più precedente lavoro di Delgado dove quest’ultimo avrebbe trovato tracce di grafene e altre sostanze nelle fiale di vaccino. Delgado cita nel documento l’Università di Sevilla, mentre mantiene l’immagine della medaglia di San Benedetto come in un altro documento pubblicato su Researchgate da Campra.

La pubblicazione di Delgado

La fantasia della nano tecnologia

Durante l’intervista (minuto 26:46), Domenico Biscardi ammette di non possedere la strumentazione adeguata se non un «microscopio analogico». Riportiamo le foto del suo laboratorio, pubblicate dallo stesso via Facebook:

Escludendo Biscardi da queste presunte ricerche, quelle di Delgado vorrebbero dimostrare la presenza di circuiti talmente avanzati da poter soltanto immaginare il costo che comporterebbe la produzione in quantità tali da iniettarlo a milioni e milioni di persone nel mondo.

Il “bug” del fantomatico Bluethoot

Negli interventi sul Bluetooth di Delgado, teoria fantasiosa diffusa anche in passato da Biscardi, presentano un “bug”. Ogni fiala di vaccino Pfizer non viene iniettata per intero nel corpo di una persona, pertanto il suo contenuto viene diluito e somministrato a più persone (lo spieghiamo qui).

Secondo la teoria del Bluetooth, attraverso un cellulare dovremmo essere in grado di “individuare” i vaccinati associabili attraverso un codice («MAC») che fa riferimento al fantomatico circuito nano tecnologico. Abbiamo già spiegato la lettura di questi codici (qui), ma come è possibile che tutti i vaccinati con una singola fiala ne abbiano uno singolo personale?

Come è possibile che attraverso le operazioni degli infermieri negli hub vaccinali si riesca a “caricare” nella siringa con estrema nano precisione il fantomatico “chip” e non tutti quelli che questi “ricercatori indipendenti” pensano di aver scoperto? Ecco perché, oltre al costo esorbitante per una tecnologia attualmente non disponibile non spiegano come sia possibile ottenere un risultato diverso su più persone attraverso una singola fiala. Da dove traggono l’energia per funzionare? Per ora è fantascienza.

Grafene o colesterolo?

Torniamo alle immagini fornite da Campra e Delgado, mostrandovi però la seguente che abbiamo scovato online:

Immagini di questo genere, inserite in un contesto cospirazionista, sembrerebbero mostrare un piccolo chip o circuito nano tecnologico. Si tratta, invece, di cristalli di colesterolo (qui a pagina 6).

Osserviamo le immagini proposte dal duo spagnolo Campra e Delgado dove sembra assistere a un circuito in miniatura:

Vi mostriamo un’altra immagine, ancora una volta raffigurante un cristallo di colesterolo individuato nelle urine e non dei fantomatici circuiti super tecnologici capaci di interagire attraverso il segnale Bluetooth.

Che cosa contiene il vaccino Pfizer? Tra i suoi ingredienti troviamo proprio il colesterolo.

Ciò che risulta ulteriormente curioso è che sia Campra che Delgano pubblicano diverse immagini del tutto diverse l’una dall’altra, mai un elemento simile all’altro che porti idealmente a una produzione in serie di presunti circuiti.

Brigliadori, grafene e Rete 5G

Questa narrazione, al solito, non è nuova. Viene riproposta in continuazione in Rete. Ce ne occupammo per la prima volta in un articolo del 4 agosto 2021. L’attrice Eleonora Brigliadori sosteneva che nei vaccini ci fosse della “grafite” capace di uccidere, mediante l’azione concomitante della rete 5G. Le sue fonti erano le stesse di Biscardi.

Ricardo Delgado Martín: pseudonimo del fondatore del sito La Quinta Columna Rafael Paradas Moreno, noto in Spagna per la diffusione di notizie false e No Vax.; attraverso i propri canali social ha diffuso un presunto studio scientifico effettuato dal Prof. Pablo Campra dell’Università di Almeria (Spagna) che, a seguito della sua pubblicazione, è stato ampiamente disconosciuto dallo stesso ateneo.

Visioni in microscopia elettronica

Il 30 agosto 2021 analizzammo una ricerca che prometteva di rivelare gli “ingredienti” dei vaccini anti-Covid grazie alla “microscopia elettronica a scansione” (articolo qui). Lo studio era sempre lo stesso:

Nel documento vengono riportati diversi riferimenti al presunto studio scientifico sul vaccino Pfizer e l’ossido di grafene effettuato dal Prof. Pablo Campra dell’Università di Almeria (Spagna), un operato ampiamente disconosciuto dallo stesso ateneo. Una citazione tutt’altro che utile siccome tale analisi risulta inconcludente e piena di lacune su stessa ammissione dell’autore.

L’interrogazione parlamentare di Cunial

Il 24 settembre 2021 ci occupammo in un altro articolo dell’interrogazione parlamentare di Sara Cunial al ministro Roberto Speranza, correlata da una presunta analisi, che scoprimmo essere un ricalco – indovinate un po’ -, dello stesso documento:

Le diciture «PAA165994.LOT / EXP: EY3014 08/2021» presenti nella falsa analisi italiana sono le stesse di una pubblicazione spagnola, trattata da Open Fact-checking lo scorso 4 agosto 2021 e da altri nostri colleghi (Facta e Newtral). Ricordiamo che l’elaborato spagnolo, datato 28 giugno 2021, era stato associato all’Università di Almeria in Spagna, poi disconosciuto dallo stesso ateneo. Nell’immagine sotto riportata leggiamo le stesse diciture riportate nel testo in italiano, con due differenze: in quello italiano vengono tradotte dall’inglese all’italiano e viene riportata una data diversa relativa alla ricezione della presunta fiala.

I valori che dovrebbero indicare la presenza di sostanze estranee nel lotto di vaccino sono espresse da Cunial nel seguente passaggio: «Lo spettro ha rivelato la presenza di un’elevata quantità di sostanze o sostanze diverse dall’Rna con il massimo assorbimento nella stessa regione – continua Cunial – con un totale stimato di 747 ng/ul. L’ossido di graphene ridotto (RGO) ha massimi di assorbimento a 270 nm, compatibili con lo spettro ottenuto da Thema et al, 2013. Journal of Chemistry ID 150536».

Il problema è che – per come vengono presentate – con quel genere di analisi non sarebbe possibile distinguere l’RNA dall’ossido di grafene, perché entro quelle medesime lunghezze d’onda vengono sicuramente assorbiti gli acidi nucleici (quelli che formano le catene di DNA e RNA). Parliamo infatti di «picchi di assorbimento», che in questo caso funzionano analogamente al rumore di zoccoli. Come ci ha spiegato il biologo molecolare Francesco Cacciante, a cui abbiamo chiesto un parere riguardo ai valori indicati nell’interrogazione parlamentare, le tecniche di spettro-fotometria si basano sul principio in base al quale ogni sostanza assorbe determinate lunghezze d’onda (parliamo di radiazione luminosa). Tra i valori di 260 e 280 nm abbiamo le radiazioni assorbite dagli acidi nucleici. Pertanto è normale osservare i picchi indicati da Cunial. Si tratta infatti di analisi grossolane, che non possono certo discernere l’ossido di grafene dall’mRNA.

Il caso Andreas Noack

Il 9 dicembre ci occupammo (qui) di una narrazione in base alla quale lo scomparso dottor Andreas Noack sarebbe stato ucciso a causa di «scoperte» sul grafene nei vaccini. Anche in questo caso salta fuori la fonte spagnola:

Secondo i colleghi di LeadStories, «ci sono poche informazioni disponibili sulla morte del Dr. Andreas Noack a parte due video che la sua compagna ha pubblicato su Telegram». Noack citava il lavoro del dottor Pablo Campra dell’Università di Almeira. Noack in vita aveva già lasciato che circolassero altre narrazioni distorte su di lui, come quella legata a un suo presunto arresto, emerse nel novembre 2020. In realtà l’operazione di polizia non riguardava lui. Il chimico fino al decesso ha sempre diffuso i suoi contenuti indisturbato, sostenendo la presenza di ossido e/o idrossido di grafene nei vaccini anti-Covid. Noack citava il lavoro del dottor Pablo Campra dell’Università di Almeira. Peraltro gli studi seri sul grafene – anche in ambito bio-medico – esistono davvero, ma coi vaccini non c’entrano.

Conclusioni

Delle immagini a bassa risoluzione – per quanto ottenute in microscopia -, non sono una prova, soprattutto alla luce del fatto che ciò che viene mostrato è riconducibile al contenuto dichiarato del vaccino Pfizer: il colesterolo. Lo studio alla base delle narrazioni sul grafene e misteriosi circuiti nei vaccini si è rivelato essere privo di metodo.

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