Gli infermieri No vax di Napoli: «Così abbiamo distrutto le dosi di vaccino»
I due infermieri arrestati a Napoli per aver simulato la somministrazione del vaccino anti Covid-19 confessano. E raccontano perché hanno accettato i 150 euro in cambio del certificato di vaccinazione: «L’ho fatto per soldi… non so altro», ha detto Giuliano Di Girolamo in lacrime durante il colloquio con i magistrati secondo quanto riporta oggi Il Mattino. Spiegando poi che c’era un piano ben preciso: «Vennero da me a fine settembre, ma rifiutai. Poi sono tornati a novembre e io avevo bisogno di soldi, dovevo pagare le tasse. Ho detto sì, mi sono prestato». L’altro indagato, Rosario Cirillo, ha spiegato di essere un operatore socio-sanitario: «Non ero io ad occuparmi delle vaccinazioni. Sì, è vero, il grosso delle telefonate dei ‘clienti’ giungevano a me ma qualcuno chiamava anche il mio presunto socio». I reati contestati ai due sono corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e falso in atto pubblico. In totale sono oltre 30 i casi emersi di persone, reclutate dall’operatore socio sanitario, che previa consegna di 150 euro ricevevano una vaccinazione in realtà mai avvenuta da parte dell’infermiere, che disperdeva le dosi in un batuffolo di ovatta. Ma a questo punto bisognerà capire come funzionava il mercato: «Non so chi portasse i clienti, non ero io il primo contatto delle richieste», ha sostenuto Di Girolamo durante gli interrogatori. Gli inquirenti hanno sequestrato i telefoni ad alcuni dei No vax che si sono avvalsi del “servizio”. Per cercare di risalire al primo anello della catena.
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